by Redazione | 27 Febbraio 2023 10:52
Buone notizie per il segmento dei viaggi d’affari: se il 2022 è stato l’anno della ripresa, ora il trend sembra destinato a consolidarsi nel 2023 grazie anche all’allentarsi dei rischi legati alla pandemia e delle restrizioni al viaggio da parte di destinazioni come il gigante asiatico Cina.
A fornire un quadro completo e aggiornato è lo specialista dei pagamenti aziendali AirPlus International, che ha analizzato le principali tendenze di viaggio rilevate grazie all’AirPlus Business Travel Index, tool di data mining che elabora milioni di transazioni di volo effettuate a livello globale.
Queste le principali tendenze destinate a influenzare anche le trasferte di lavoro nel 2023: viaggi più lunghi, più lontani e nel fine settimana.
I dettagli? Le trasferte di lavoro dei viaggiatori d’affari italiani tendono a essere dunque più lunghe: nel 2022 la durata media di un viaggio business è stata di 6,9 giorni mentre nel 2019 era di 6,3 giorni.
I viaggi in Italia hanno richiesto in media 3 giorni (2019: 2,7 giorni), in Europa 5,4 (2019: 4,8 giorni) e i viaggi intercontinentali in media sono stati di 15,4 giorni (2019: 12,8 giorni). Gli spostamenti brevi di un giorno, che nel 2019 rappresentavano l’11,3% delle trasferte aeree totali, sono diminuiti significativamente fino a raggiungere il 6,8% nel 2022.
Una possibile spiegazione della maggiore durata dei viaggi è da ricercarsi nell’impegno delle aziende a rendere le trasferte più sostenibili: alcune, infatti, scelgono di combinare più appuntamenti di lavoro in un unico viaggio. Con l’allentamento delle restrizioni al viaggio poi, i business traveller italiani hanno volato di più in Europa anche rispetto al periodo pre-pandemia (45,5% nel 2022 e 42,4% nel 2019) e meno a livello nazionale (38,9% nel 2022 e 41,1% nel 2019).
Più spesso di prima, rileva sempre AirPlus, i viaggi sono iniziati durante il fine settimana: un’indicazione della tendenza al bleisure, la combinazione cioè di un viaggio privato con un viaggio di lavoro. Il 16,3% dei biglietti aerei è stato emesso per il sabato o la domenica. Nel 2019, la quota era del 13,5%.
Dopo l’allentamento delle restrizioni ai viaggi, la Cina tornerà molto probabilmente a riscuotere il favore dei viaggiatori. Le severissime politiche di ingresso adottate dal gigante asiatico hanno ridotto drasticamente anche il business travel in entrata e in uscita dal Paese. Nel periodo pre-pandemia, la Cina deteneva il secondo posto fra le destinazioni intercontinentali, subito dopo gli Stati Uniti, ma nel 2022 è stata soppiantata dall’India, mentre gli Usa hanno mantenuto la prima posizione. Le Filippine invece – new entry nella top 5 italiana – si sono posizionate al terzo posto prima di Emirati Arabi e Brasile.
In Europa, le destinazioni preferite rimangono Germania, Francia e Spagna. Ma anche il Regno Unito è rimasto una destinazione importante per i viaggiatori d’affari italiani, nonostante le norme di ingresso ora più complicate in relazione alla Brexit, e ha mantenuto il quarto posto. Nuovo ingresso al quinto posto: la Turchia.
Interessante anche il rilevamento nel versante tariffario: nel 2022 si è assistito ad un aumento generale delle tariffe aeree: il costo dei biglietti con destinazioni nazionali ha registrato un +6,2% rispetto al 2021 (ma un -10% rispetto al 2019), verso destinazioni europee invece la percentuale di incremento del biglietto medio è stata +22% rispetto al 2021 (+4% rispetto al 2019) e per i viaggi intercontinentali l’incremento è stato del 41% rispetto al 2021 (+35,5 rispetto al 2019).
Nel 2022, in Italia, un biglietto di economy è costato in media 455 euro (2019: 438 euro), mentre la business class è costata in media 3.439 euro (2019: 2.882 euro). In Italia i biglietti sono un po‘ meno cari della media europea, dove si è registrato un costo rispettivamente di 510 euro in classe economy e di 3.606 euro in business.
Inoltre, l’utilizzo della classe business è sempre più basso e si attesta a un 5,3% sul totale biglietti venduti, dopo un calo nel 2021 (4,1%) e si torna a livelli poco più alti del 2019 (5,1%). Da notare come in Italia si utilizzi comunque meno la classe business rispetto agli altri paesi europei: la percentuale di biglietti business venduti in Europa nel 2022 è infatti del 10,7% sul totale.
Infine AirPlus rileva un ritorno alla normalità: ad esempio, l’advanced booking dei biglietti è stato di 17,9 giorni, sempre più simile a quello del 2019 (19,1 giorni), dopo che le aziende avevano prenotato con un preavviso molto più breve nel 2021 (13,6 giorni). Gli italiani rimangono comunque late booker rispetto ai colleghi europei, che in media prenotano 22,8 giorni prima. In tutti i Paesi presi in esame, le viaggiatrici hanno prenotato con un leggero anticipo rispetto agli uomini.
In Italia, i tempi sono stati di 19 giorni prima della partenza per le donne e di 15,7 giorni per gli uomini. Un’ultima nota (dolente) di curiosità: in Italia, la predominanza maschile nei viaggi d’affari si rivela ancora più schiacciante che a livello medio europeo (82,2% contro il 79,8% del continente). Nel 2022 le viaggiatrici d’affari italiane sono state il 17,2%, una percentuale pressoché identica al 2019, mentre nel 2021 il dato era sceso al 12,7%.
In generale, comunque, Cecilia Pantaleo, country manager Italia di AirPlus International, è ottimista riguardo all’andamento dei viaggi d’affari nel 2023: «Come gli strumenti di comunicazione virtuale, anche i viaggi d’affari fanno sempre più parte della nostra vita lavorativa quotidiana nell’era post-Covid. Gli incontri in presenza sono fondamentali per costruire e consolidare le relazioni commerciali e con l’abolizione della maggior parte delle restrizioni ai viaggi in tutto il mondo ci aspettiamo che i viaggi d’affari continuino la loro ripresa».
«I grandi temi rimangono la sostenibilità e la digitalizzazione. Le persone viaggiano in modo più consapevole: invece di fare diversi viaggi brevi, ad esempio, combinano diversi impegni in un unico viaggio più lungo. E per i pagamenti le aziende si affidano sempre più a metodi moderni, contactless, semplicissimi, per aiutare i viaggiatori a concentrarsi esclusivamente sullo scopo del viaggio», ha aggiunto Pantaleo.
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