Viaggi, scorpacciata di Pasqua:
«Ricavi tour operator al +8%»
Antipasto di Pasqua abbondante per il turismo organizzato. Merito del booking anticipato con ricavi – tra le festività pasquali e il Primo Maggio – in crescita dell’8% rispetto allo scorso anno. Trend che preannuncia un incremento estivo del +10%. Lo rivela Astoi Confindustria Viaggi, l’associazione dei tour operator che nel weekend ha diffuso il suo Osservatorio di primavera.
Esaminando le prenotazioni nel dettaglio, tra le tipologie di viaggio prescelte, vincono i villaggi all inclusive, ideali per le famiglie, e i tour itineranti con guide ed experience su medio e lungo raggio. Si conferma, come si diceva, il considerevole ritorno dell’early booking: per le feste – rileva la sigla presieduta da Pier Ezhaya – il 35% delle pratiche è stato prenotato oltre 90 giorni prima della partenza.
Visto il calendario, che vede quest’anno una Pasqua assai alta, le mete più richieste restano quelle estere, oltre alla montagna italiana. In Europa, gettonatissima l’Islanda, a cui si aggiungono Irlanda, Paesi scandinavi e Portogallo. Sul medio raggio, dove pesa ancora il conflitto in Medio Oriente, l’Egitto trema ma non perde il suo appeal: calano le crociere sul Nilo, ma reggono (seppur in contrazione) i soggiorni balneari sul Mar Rosso, nei resort di Sharm el Sheikh e Marsa Alam.
Tra le destinazioni evergreen, viaggiano spedite Canarie e Capo Verde, che salgono nel ranking proprio a discapito del Mar Rosso.
Procede invece sul solito doppio binario il lungo raggio: da un lato i soggiorni nei mari caldi, come Repubblica Dominicana, Maldive ed East Africa; dall’altro i viaggi di scoperta con Stati Uniti e Giappone al top, accanto a Thailandia, Sudafrica e a tutto il Sudamerica. Riparte nel frattempo la Cina, dopo il lungo e sofferto blackout pandemico.
Prendono il largo le crociere: la primavera conferma l’exploit delle prenotazioni che contraddistingue il 2024. Secondo Clia, l’associazione delle compagnie, quest’anno in Italia si supereranno i 14 milioni di passeggeri, a fronte dei 13,8 del 2023, ribadendo la posizione di leadership in Europa. Chi va per mare, in questo periodo, opta per lo più per Mediterraneo Occidentale e Orientale, ma non disdegna crociere più lunghe (sino a due settimane) in Portogallo, Marocco, Turchia, Grecia, isole Canarie e Azzorre.
La durata media del viaggio? Circa 8 giorni. E il costo a persona? Da 1.150 euro per il prodotto generalista a 1.600 euro per la vacanza in villaggio, fino a 3.500 euro per i viaggi su misura. Più contenuto rispetto al 2023 il rincaro dei servizi, pari a circa +5%, afferente soprattutto alla componente voli.
PRENDE PIEDE IL TURISMO ORGANIZZATO
Ma chi si affida al turismo organizzato “è oggi meno sensibile agli incrementi. Questa tipologia di clientela – sottolinea Astoi – non ha come primo o unico parametro la convenienza; piuttosto si affida ad agenzie di viaggi e tour operator perché ricerca una vacanza distintiva”. Nel caso dei villaggi, chiede forme di intrattenimento al passo con i trend, mentre sul fronte viaggi su misura desidera esperienze difficilmente prenotabili da soli. Infine, il cliente che viaggia con i un t.o. pretende garanzie, tutele, assistenza e la certezza di vivere esperienze notevoli.
«La quasi totalità delle destinazioni menzionate – commenta Ezhaya – evidenzia un trend positivo. Il turismo organizzato registra crescite percentualmente più alte del travel in generale, segno che è finalmente scelto dai consumatori per gli insostituibili valori che lo caratterizzano; infatti, è percepito dalle persone come fonte di garanzie, ma anche come canale dove riuscire a prenotare esperienze più personalizzate e difficilmente reperibili in autonomia. Gli operatori sono in grado di offrire questo tipo di viaggi grazie alla lunga e profonda conoscenza dei territori e delle popolazioni locali, e questo aiuta a segnare una profonda differenza con le prenotazioni volo+hotel reperibili online».
Guardando al futuro, il presidente dimostra ottimismo: «Considerando la forte incidenza della prenotazione anticipata rilevata per le vacanze di Pasqua e visto l’incremento dei ricavi registrato per questo periodo, possiamo guardare con fiducia anche all’imminente estate: stimiamo infatti una crescita dei ricavi pari al 10% per il periodo estivo che contribuirà a consolidare la già buona stagione estiva del 2023 e a rafforzare l’intero comparto».
Restano sullo sfondo due temi caldi. Il primo è la cosiddetta questione dei passaporti-lumaca. Su questo fronte, “Astoi e le altre sigle del turismo organizzato – ricorda l’associazione in una nota – stanno collaborando con il ministero dell’Interno e, da qualche settimana, è stata avviata una procedura sperimentale che sta iniziando a dare i primi frutti”. L’auspicio è “che la situazione possa rapidamente migliorare e risolversi definitivamente, così da non impattare sulle prenotazioni estive”.
Nodo numero due: la capacità di attrarre i giovani. “Questo target – rileva Astoi – si sta avvicinando a t.o. e adv in quanto più attento alla qualità dei servizi e alla sicurezza rispetto al passato; vengono scelte soprattutto le vacanze balneari e, in misura inferiore, i viaggi itineranti”.
FEDERTURISMO, LALLI: «ITALIA IN CRESCITA DEL +20%»
Sul versante confindustriale, dice la sua su Pasqua anche Federturismo. Per il presidente Marina Lalli «le vacanze sono sempre più un bene irrinunciabile e lo testimoniano le prenotazioni pasquali che vedono nel nostro Paese un aumento del 20% rispetto al 2023».
A trainare la crescita sono soprattutto le destinazioni del sud, con la Sicilia registra un picco del +30% di prenotazioni, e le città d’arte, dove l’occupazione delle strutture già supera il 78%, anche grazie ai forti flussi dall’estero guidati da Usa, Francia e Germania. Ma essendo una Pasqua “bassa”, regge anche la montagna, preferita dagli italiani che vorranno godersi le ultime discese in sci.
Tra i mezzi di trasporto, si distingue il treno che registra un incremento del 40% delle prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con un boom per Torino (+153%), Venezia (+134%) e Napoli (+111%).
In tutto ciò, conferma Federturismo, “nonostante l’aumento dei biglietti aerei, cresciuti di quasi il 10%, e il persistente problema del rilascio dei passaporti, è positivo il trend dei viaggi all’estero con gli Usa in testa tra le preferenze dei giovani sul lungo raggio (16%), seguiti dal Giappone (11%) e dal Mar Rosso (9%). Parigi, Londra, Amsterdam e Barcellona sono invece le città più richieste sul breve raggio.
FEDERALBERGHI: PRENOTAZIONI SOTTO DATA E CINGHIA STRETTA
Ma la consueta fotografia delle vacanze italiane di Pasqua giunge anche da Federalberghi, che ha appena diffuso i risultati dell’indagine affidata a Tecnè. Sono, secondo l’associazione degli albergatori, 10,5 milioni i connazionali in partenza, di cui il 92% rimarrà in Italia e solo l’8% andrà all’estero (in primis nelle capitali europee), tutti alla ricerca di relax, natura, mare e arte a portata di mano, con una spiccata preferenza per i viaggi in auto.
«Sarà una Pasqua che consentirà a molte famiglie italiane di ritrovarsi, e sarà vissuta all’insegna della sobrietà. Tra gli italiani c’è ancora tanta voglia di Italia e questo trend fa bene al nostro turismo», commenta il presidente Bernabò Bocca, che aggiunge una considerazione: «Trovandoci di fronte a una Pasqua bassa, possiamo dire che la montagna conserva il suo appeal per gli appassionati di sci e di sport invernali. Una buona opportunità in questo inizio di primavera, prima che si aprano le porte al caldo dell’estate».
E ancora: «Per noi le festività pasquali rappresentano una prova generale in previsione dell’alta stagione. Con tutte le cautele del caso, possiamo considerare questa discreta performance come un buon viatico per l’estate 2024». Previsione, questa, in linea con Astoi.
Ma vediamo l’indagine Federalberghi-Tecné più da vicino. Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno in Italia saranno il mare (32,5%), le località d’arte (28,9%), la montagna (21,8%) e, a seguire, i laghi (3,4%) e le località termali (2,5%). Per coloro che invece si recheranno all’estero, vincono le grandi capitali europee (74,4%), seguite dalle crociere (10,2%) e dalle località marine (6,3%).
La vacanza avrà una durata media di 3,6 notti e la spesa media pro capite sostenuta (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti), sarà pari a 371 euro. Il turismo si conferma un driver eccezionale per l’economia del territorio creando un giro di affari di 3,9 miliardi di euro.
Questo risultato sarebbe potuto essere ancora maggiore se non fosse stato per l’aumento del costo della vita che sta caratterizzando questo periodo. Infatti, quasi la metà dei vacanzieri (44,1%) ha deciso di ridurre il budget della vacanza di Pasqua. La gran parte della spesa dei viaggiatori sarà destinata ai pasti (29,9%) e all’alloggio (23%), il 22,6% al viaggio in sé e il 10,6% allo shopping.
E mentre i t.o. celebrano il ritorno dell’advanced booking, tra gli albergatori si rileva il fenomeno contrario. La vacanza è stata prenotata a ridosso della data di partenza: il 73,7% lo ha fatto al massimo un mese prima.
Interessanti, poi, le ragioni della mancata vacanza. Il 50,2% di chi ha deciso di non partire è stato mosso da questioni economiche. Specchio, questo, di un’Italia-media che fatica ancora a riprendersi dalla crisi economica dell’ultimo periodo.
MITUR, SANTANCHÈ: «RITMO SOSTENUTO»
È invece ottimista il ministero del Turismo che, guardando ai dati Astoi, ma anche a quelli del suo Ufficio Studi relativi al mese di marzo, esprime notevole soddisfazione. «Il turismo italiano si avvicina a Pasqua a ritmo sostenuto», commenta il ministro Daniela Santanchè, rilevando come questo mese sia stato registrato «un tasso di prenotazione online delle strutture ricettive superiore rispetto ai maggiori competitor, mentre le prenotazioni aeree sono cresciute del 6% sullo stesso periodo del 2023. Per di più, quasi i tre quarti dei passeggeri aerei sono viaggiatori internazionali: una riconferma dell’entusiasmante ritorno degli stranieri in Italia e degli importanti investimenti che il governo Meloni sta facendo in termini di credibilità internazionale, con annesse ricadute positive sull’immagine e sul turismo del nostro Paese». Centrale, sempre secondo il ministro, la montagna italiana, «molto gettonata pure nel periodo pasquale e dei ponti primaverili».
Esaminando le statistiche del Mitur sulla terza settimana di marzo, il tasso di prenotazione mensile delle strutture ricettive sulle piattaforme online è in Italia del 18,6% superiore ai Paesi competitor. Le località montane e le città d’arte sono le destinazioni più prenotate. Lato voli, i passeggeri internazionali rappresentano quasi i tre quarti delle prenotazioni aeree complessive (74%) e provengono principalmente da Stati Uniti (12%), Germania (5%) e Francia (5%). Un quarto del flusso aereo (26%) è domestico.
Tra i principali hub aeroportuali, Roma e Milano sono i più scelti dai turisti per raggiungere l’Italia. Quasi la metà delle prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia ha come destinazione il Centro (Roma in primis), seguito dal nord-ovest (in particolare Milano). I passeggeri domestici si distribuiscono tra il nord-ovest, il Centro e le Isole (Catania in testa).
Sul podio delle attrazioni turistiche, svetta il Colosseo con quasi 2,1 milioni di ricerche (+98% rispetto al 2023) nel mese di febbraio. Piazza Navona, Galleria Borghese e il Parco Nazionale del Vesuvio sono rispettivamente la piazza, il museo e il parco naturalistico più gettonati. Tra le chiese spicca il Duomo di Milano con oltre 1 milione di ricerche (+322%). Scala la classifica anche Torino con Piazza Castello – che segna l’incremento più vistoso (+643%) – e il Museo Egizio, forte del sostegno di Alpitour World.
ENIT, PRIANTE: «BENE I VOLUMI, ORA PENSIAMO A QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ»
Infine, un’istantanea tutta dedicata all’incoming di Pasqua, arriva – come è ovvio che sia – dall’Enit, secondo cui avanzano quest’anno i “solo traveller”: il 34,2% dei turisti stranieri visiterà l’Italia da solo; lo farà in coppia il 29%; in piccoli gruppi il 10%; in tre il 9,6%. Ad oggi sono circa 217mila i passeggeri aeroportuali confermati per le due settimane di Pasqua, dal 25 marzo al 7 aprile 2024, il 9% in più rispetto al allo scorso anno.
Aumenta di una notte la durata del soggiorno che raggiunge i 10,2 pernottamenti e cala del -0,4% il tasso di cancellazione delle prenotazioni. Tra i principali Paesi di provenienza, oltre al mercato interno dell’Italia (12mila prenotazioni aeree, pari al 19,2% del totale), gli Stati Uniti (oltre 11mila, pari al 17,7%), la Germania (5,2%), la Francia (4,6%), la Spagna (3,6%), il Regno Unito (3,5%), il Brasile (2,6%) la Corea del Sud (2,2%), il Portogallo (2,1%) e il Canada (1,9%).
Il soggiorno più lungo lo effettueranno i brasiliani per i quali sono previsti circa 20 notti. Per i canadesi saranno 11 i pernottamenti, per gli statunitensi e i coreani 9, per i britannici 7, per gli spagnoli e i tedeschi 6 e per i portoghesi 5.
Tra le mete più richieste, certamente la montagna del Trentino Alto Adige e della Valle d’Aosta e le città con Roma in testa; ma anche la Liguria per le prime vacanze al mare, la Toscana, l’Abruzzo, il Veneto e la Campania.
«È arrivato il momento di smettere di pensare solo alla ripresa dei volumi e riportare l’attenzione sui temi della qualità, incremento del valore e sostenibilità. Dobbiamo lavorare a fondo sull’offerta per dinamizzare e rafforzare la nostra capacità di attrarre i mercati internazionali durante tutto l’anno, soprattutto nelle stagioni di spalla», commenta e conclude Alessandra Priante, presidente Enit.