“Viaggiare meno, ma meglio”: il futuro dei voli nel sondaggio di Cathay Pacific

16 Ottobre 07:00 2020 Stampa questo articolo

Consapevolezza, sostenibilità, scoperta. Sono queste le tre parole chiave dei viaggiatori nell’era del Covid-19, secondo un sondaggio condotto da Cathay Pacific tra 150 professionisti del settore dei viaggi – un panel eterogeneo composto da giornalisti, reporter, travel blogger, tour operator e travel manager – chiamati a raccontare come stanno cambiando attitudini, comportamenti e aspettative dei globetrotter di ieri, oggi e domani.

Quello che è emerso dalle loro risposte, influenzate dalla sensibilità personale di viaggiatori e dalle rispettive prospettive professionali, è un quadro di complessiva evoluzione e fluidità caratterizzato da una sola certezza: per l’89% degli intervistati “viaggiare non sarà più come prima”.

In un futuro ancora incerto, i viaggiatori presteranno molta più attenzione alle loro scelte (62%). Non solo: la consapevolezza non si limiterà alla valutazione della destinazione da visitare (40%), alla frequenza degli spostamenti (38%) o alla scelta del mezzo di trasporto a minore impatto (17%). I viaggiatori di domani chiedono più sicurezza (85%) e presteranno maggiore attenzione alla salute propria e altrui (63%), premiando al tempo stesso i brand (hotel, compagnie aeree, enti del turismo etc.) che adotteranno politiche di responsabilità sociale (54%).

Per quanto riguarda la sostenibilità, pur riconoscendo che è difficile per una compagnia aerea parlare di sostenibilità senza attirare critiche e pregiudizi (37%), gli intervistati si sono dichiarati aperti a volere comprendere meglio quali piccole e grandi iniziative vengono intraprese dai grandi operatori per ridurre il proprio impatto ambientale (69%). All’atto concreto della prenotazione, prediligeranno dove possibile mezzi alternativi e meno inquinanti (46%) e premieranno i vettori che si impegnano maggiormente, ma con concretezza, a salvaguardare l’ambiente (65%).

Nonostante l’incertezza e la situazione in continua evoluzione delle aperture e chiusure dei confini tra gli stati, il desiderio della scoperta, e di tornare a organizzare un viaggio è una costante (95%). Questa pausa forzata porterà i viaggiatori abituali e occasionali a riscoprire e apprezzare ancora di più la sensazione di libertà legata all’atto del viaggiare (72%). I viaggi diventeranno sempre più un’occasione di arricchimento (32%), scoperta di luoghi unici (24%), opportunità per conoscere nuovi paesi, persone e tradizioni (35%).

Dal sondaggio emerge infine che si viaggerà “meno ma meglio”: con un maggiore rispetto per il mondo, per se stessi e per le esigenze altrui, ma anche con maggiore attenzione alla qualità dei servizi acquistati e alla sicurezza. In questo nuovo mondo, sarà importante più che mai per i viaggiatori rimanere connessi mentre viaggiano (37%), per rimanere aggiornati in un contesto socio-politico che muta molto velocemente.

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