Vietnam superstar, i numeri dell’exploit

09 Ottobre 07:00 2018 Stampa questo articolo

È arrivata una nuova destinazione nella mappa delle vacanze degli italiani. In poco più di un anno, complice l’apertura della rotazione charter di Alpitour su Phu Quoc (dal 18 dicembre sarà il B787 Dreamliner di Neos a effettuare i servizi da Milano Malpensa) e l’ingresso nel Bsp Italia della compagnia di bandiera del Paese asiatico, i turisti dello Stivale hanno già cominciato a inserire nei propri radar il Vietnam.

«Nel corso del 2017 gli italiani sono stati 60mila, con un +15% rispetto all’anno precedente», spiega Ha Van Sieu, vice chairman del Vietnam National Administration of Tourism, sottolineando come il 2018 potrebbe chiudersi con numeri molto più positivi. «A settembre siamo già arrivati a 50mila, per la fine dell’anno contiamo di chiudere a 70mila». Al momento, l’offerta turistica del Paese riguarda soprattutto itinerari e tour all’insegna di cultura e natura, «per un pubblico con capacità di spesa medio-alta», che predilige soggiorni di almeno 8 notti, o, come Alpitour, che alla classica settimana mare voglia abbinare un viaggio alla scoperta del Paese.

«Anche a livello mondiale gli arrivi sono aumentati lo scorso anno, +11,7%, anche se il 77,7% dei turisti arriva da due nazioni vicine come Cina e Corea del sud». Dall’Europa, invece, tra gli 1,9 milioni di viaggiatori, la maggior parte viene dal Regno Unito, che precede Germania e Francia, non a caso i tre Paesi dai quali partono i voli diretti. «Una misura che ha avuto un grosso impatto sull’aumento dei flussi verso il Vietnam è stata l’adozione nel febbraio del 2017 del visto elettronico per alcune nazioni, tra cui l’Italia», prosegue Van Sieu (per chi si ferma oltre 15 giorni, il visto si può richiedere direttamente alle autorità vietnamite online pagando 25 dollari con carta di credito).

Sul mercato italiano, i tour operator più importanti sulla destinazione, oltre a quelli del Gruppo Alpitour, sono Mistral, Amo il Mondo, Idee per Viaggiare, Go Asia, Mappamondo, Metamondo e Kel 12. «Tutti sono in grado di offrire sistemazioni e strutture alberghiere di primissimo livello, visto che il Vietnam ha investito molto in questo senso», aggiunge Massimo Gaggianesi, managing director di Mst, gsa per l’Italia di Vietnam Airlines. Attualmente, nel Paese asiatico sono disponibili qualcosa come 25.600 strutture di tutti i livelli, per un totale di 508mila camere, di cui 101.400 però sono a tre, quattro e cinque stelle. Tra i brand internazionali già presenti nel Paese: Accor, Ihg, Marriott, Hilton, Meliá.

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Giorgio Maggi
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