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Villaggi, così cambia la roccaforte del family tourism

Famiglia da adobe

Famiglia

Correva l’anno 2018 e sui giornali trade si riportava il successo delle formule bimbo gratis che le crociere avevano lanciato sul mercato surclassando i villaggi. Questi ultimi, nel post Covid, sono corsi ai ripari e i risultati commerciali si sono visti. Oggi, per gli operatori specializzati in villaggistica, il target famiglie è il bacino d’utenza più corteggiato che impone cura nell’offerta diversificata in base all’età.

COME “CONTENITORI” ON DEMAND

A confermarlo è Massimo Broccoli, direttore commerciale Veratour: «L’organizzazione dei servizi di animazione è molto strutturata. Le attività per i piccoli sono suddivise in fasce d’età, in modo da creare community con diversi programmi di intrattenimento. Dai Super baby (0-3 anni) ai Super kid (6-8 anni), fino alle Super gang (9-11 anni). E per le famiglie con bambini dai 2 ai 12 anni c’è la “mini quota” che prevede, per chi prenota almeno 60 giorni prima, la possibilità del soggiorno gratuito per i piccoli».

Sulla base di questa promozione, «supportiamo le agenzie Verastore con attività social e digital. Chi ci sceglie sa di poter contare su personale qualificato, in grado di gestire tutte le esigenze; per questo da anni selezioniamo e formiamo i nostri addetti. Inoltre, la struttura deve essere dotata di spazi gioco adeguati ai bambini, affinché possano socializzare e divertirsi in ambienti protetti.

Ma anche per i genitori devono esserci zone e attività piacevoli, perciò prevediamo programmi di intrattenimento nell’arco dell’intera giornata. Il nostro compito è offrire servizi differenziati tali da intercettare il maggior numero di interessi con la massima elasticità. I villaggi – conclude – si sono trasformati in “contenitori” di attività on demand per permettere agli ospiti di costruire liberamente la propria esperienza».

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IMPERATIVO: SEGUIRE LE MODE

Sulla necessità di seguire le mode che cambiano, c’è l’imperativo della riconversione di tante attività, soprattutto sportive, come spiega Alessandro Biasi di Alpitour World con un esempio su tutti: «Nei nostri villaggi Bravo Club abbiamo trasformato molti spazi sportivi in campi per il padel, perché questo è lo sport del momento, richiesto da diverse fasce di clientela. Così come curiamo molto l’aspetto delle escursioni al di fuori delle strutture, perché anche questa sollecitazione proviene dal mercato».

GLI OSPITI CHIEDONO VERITÀ E CONDIVISIONE

Per Sara Prontera, direttrice marketing Nicolaus-Valtur, «il cambiamento nei servizi e nell’animazione è collegato all’evoluzione degli stili di vita. Le famiglie vivono una quotidianità ricca di impegni e di stimoli; sono attente e danno grande importanza al benessere e ad approcci integrati di crescita dell’individuo. A mancare è il tempo da condividere. Per questo abbiamo un programma fitto di attività sportive, con l’introduzione del padel, ma anche discipline innovative come il flying yoga.

Il basket, sport di team e fair play, è quest’anno punta di diamante per la sponsorship con il Valtur Brindisi. Spazio poi alla tecnologia con laboratori sull’uso di droni e social media come Tik Tok, ma anche approcci diversificati di apprendimento, come il metodo steineriano applicato nel Nature Lab Valtur».

Grande attenzione, poi – prosegue la manager – ad attività di arricchimento e di connessione con la natura e la cultura dei luoghi, «perché lo spettacolo più bello resta quello che la destinazione, spontaneamente, offre agli ospiti: Valtur Discovery propone “Polvere di stelle”, il racconto e lo studio del cielo con un astronomo, e “I Tesori del mare” per scoprire l’ecosistema marino con un biologo».

Ma non mancano attività di puro piacere: «I signature party Summer of Love e Sunset Party, in cui la scelta del look aiuta a cedere alla libertà della vacanza, e proposte per individuare la propria “stagione” in armocromia o la propria essenza con il Perfume Lab». Sulle aspettative delle famiglie Prontera osserva: «Chiedono innanzitutto verità: si aspettano di trovare in vacanza lo stesso prodotto a cui hanno dato fiducia al momento dell’acquisto».

Un’ultima annotazione sulle dinamiche di prenotazione: «Il booking anticipato è quello che permette ai nuclei familiari il massimo risparmio sul costo della vacanza. Non è un caso che le promozioni più interessanti anche per le agenzie nostre partner siano i Crazy Days – ovvero la prevendita sulla successiva estate, da ottobre dell’anno precedente – e l’Early Booking, a partire da febbraio».

«STOP AI DISSERVIZI NEI TRASPORTI»

Intenti e punto di vista di Ota Viaggi? Li chiarisce il direttore commerciale Massimo Diana: «Intendiamo intervenire su due aspetti: in primis sui servizi ancillari, introducendo nei villaggi attività parallele come trekking, corsi di cucina e tutto ciò che possa attrarre i clienti-ospiti; in secondo luogo, puntiamo a offrire ai giovani maggiore elasticità negli orari della ristorazione, perché hanno altre abitudini rispetto agli adulti».

Interventi previsti anche sulla fascia baby «creando micro cub a tema per permettere l’aggregazione e assecondare i bisogni dei più piccoli con attività sportive o ricreative». Ma c’è un nodo su tutti: «La logistica e in particolare i trasporti. I disservizi che hanno subìto i nostri ospiti tra voli cancellati, ritardi di traghetti e treni devono essere contenuti.

Perciò vogliamo capire con i nostri fornitori come noi operatori possiamo agire in porti e aeroporti per garantire assistenza». Last but non least, i prezzi: «Visto che Ota si rivolge alla fascia media, daremo sempre la massima attenzione al pricing», promette Diana.

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