Vino e cucina gourmand, la scommessa di Maastricht
Per attirare turismo dal sud Europa, Maastricht, capitale del Limburgo e città più antica dei Paesi Bassi, ha deciso di non puntare solo sul centro storico seicentesco, dichiarato nella sua interezza monumento nazionale grazie alle cattedrali gotiche (dalla basilica di San Servazio con il tesoro alla chiesa di Nostra Signora Stella Maris, senza tralasciare San Jan dalla cui Torre Rossa si gode la vista su Piazza Vrijthof e sulla città), ma di promuovere il suo meno noto – ma assai praticato – coté enogastronomico e gourmand.
Gli abitanti di questa particolare porzione dei Paesi Bassi si distinguono dai connazionali per i ritmi slow e l’amore per il buon mangiare. Sulle colline circostanti si producono gli unici vini olandesi, Pinot Nero, Reisling e il locale Auxerrois principalmente, da vigne ripiantate cinquant’anni fa dopo secoli di abbandono. Le strutture ricettive non mancano e godono del grande fascino del paesaggio circostante.
Spesso occupano antiche magioni, castelli come Chateau Neercanne o Chateau St Gerlach, o addirittura una chiesa gotica: è l’affascinante Kruisherenhotel in centro città. Ma qui si possono visitare anche il mulino funzionante più antico d’Olanda con panetteria, dove gustare la tradizionale vlaai, torta di frutta, una torrefazione dell’Ottocento cresciuta grazie all’ecommerce e un giovane produttore di api che esporta miele biologico in mezza Europa.
La strategia dell’ente olandese già da tempo è quella di promuovere i vari e tanti aspetti del Paese che vanno oltre la capitale Amsterdam, messa in ginocchio da un turismo ipertrofico. Un po’ come Venezia. I numeri la dicono lunga: nel 2018 Maastricht ha accolto 697mila turisti di cui 13mila italiani che hanno trascorso in città 29mila notti, con una media di 2,23 pernottamenti.
Nello stesso periodo gli italiani che hanno soggiornato ad Amsterdam sono stati 360mila.