Virgin Atlantic chiede l’amministrazione straordinaria
Virgin Atlantic, vettore con sede nel Regno Unito, ha presentato un’istanza di protezione fallimentare in Usa a causa della pandemia Covid-19, chiedendo la protezione fornita dall’articolo 15 del Codice Fallimentare statunitense, che consente a un debitore straniero di proteggere i propri asset di fronte ai creditori, una formula simile all’amministrazione straordinaria in Italia.
Il vettore, che aveva ricevuto il mese scorso 1,5 miliardi di dollari di aiuti per mantenere la solvibilità, ha riferito che il piano di ricapitalizzazione sarà sviluppato in 18 mesi e ha il sostegno degli azionisti, di nuovi investitori e dei creditori esistenti.
Dopo Virgin Australia, finita in amministrazione controllata lo scorso aprile, l’impero aeronautico di sir Richard Branson subisce così un ulteriore colpo, nonostante nei mesi scorsi sia stato lo stesso magnate a immettere nella compagnia 200 milioni di sterline per allontanare lo spettro del fallimento.
Lo scorso maggio Virgin Atlantic, che è posseduta al 51% da Virgin Group e al 49% da Delta Air Lines, aveva annunciato il taglio di 3mila posti di lavoro nel solo Regno Unito, oltre alla chiusura delle operazione dall’aeroporto londinese di Gatwick.