Virgin Atlantic, primo volo transatlantico 100% Saf: il primato green di Branson
L’istrionico Richard Branson, il famoso imprenditore britannico a capo del Gruppo Virgin, colpisce ancora e per la prima volta al mondo fa volare un aereo della sua compagnia totalmente alimentato Saf (sustainable aviation fuel).
Branson, uno degli uomini più ricchi e influenti al mondo, molto noto per la sua continua voglia di stupire, dopo essere riuscito nell’impresa di essere il primo turista spaziale della storia con la sua Virgin Galactic, aprendo la corsa agli investimenti nel business del turismo spaziale, ha ora intenzione di primeggiare nella gara all’uso del combustibile Saf 100% per i viaggi aerei. Una gara in cui, per ora, primeggiavano Emirates e Qatar Airways e che sembrava vinta dalla compagnia degli Emirati con l’annuncio del primo volo commerciale di un Airbus 380 alimentato totalmente Saf di pochi giorni fa.
Ma Branson ha rilanciato e il 28 novembre, da dopo sette ore e venti minuti allo scalo Jfk di New York è atterrato il primo volo transatlantico al mondo interamente alimentato con il biocarburante, il Boeing 787 di Virgin Atlantic, decollato dall’aeroporto di Londra Heathrow che è riuscito a volare grazie a uno speciale permesso dell’autorità britannica dell’aviazione civile, infatti l’Agenzia europea per la sicurezza aerea consente al momento infatti i voli con massimo il 50% di biocarburante misto a cherosene tradizionale.
Anche se per il volo di Branson, come per il volo Emirates, tutti gli ospiti a bordo erano non paganti, e, quindi, per la precisione non può essere definito il primo volo commerciale, la mente del visionario imprenditore è già avanti e prevede un futuro di voli alimentati totalmente Saf a breve, con risparmi sulle emissioni di Co2 fino al 70%, tanto che ha già dichiarato che «il mondo presumerà sempre che qualcosa non possa essere fatto, finché non lo fai. Lo spirito di innovazione sta emergendo e cercando di dimostrare che possiamo fare le cose meglio a vantaggio di tutti. Virgin Atlantic ha sfidato lo status quo e spinto l’industria aeronautica a non accontentarsi mai e a fare meglio dal 1984. Avanti veloce di quasi 40 anni, quello spirito pionieristico continua a essere il cuore pulsante di Virgin Atlantic mentre amplia i confini degli aerei e della flotta in fibra di carbonio miglioramenti ai combustibili sostenibili. Non potrei essere più orgoglioso a bordo del Flight100 oggi insieme ai team di Virgin Atlantic e ai nostri partner, che hanno lavorato insieme per definire il percorso di volo per la decarbonizzazione dell’aviazione a lungo raggio».
Il cammino verso una aviazione sostenibile e sempre meno impattante al momento però sembra non fare i conti con il costo che questa transazione comporta; a conti fatti, sembrerebbe che il prezzo del biglietto areo verrebbe a costare circa il 50% in più se si usasse totalmente il costoso, ecologico, carburante Saf, e, se da una parte l’Unione europea spinge verso l’obbligo del suo uso (per il 2025 le compagnie aeree dovranno garantire che almeno il 2% del carburante utilizzato provenga da fonti sostenibili), non ha a previsto fondi per sostenere l’impennata inevitabile dei prezzi dei biglietti.
E, così, ancora una volta sarà il povero passeggero a farne le spese.