VisitFlanders convince Facebook: via libera ai nudi di Rubens

27 Settembre 17:27 2018 Stampa questo articolo

“Osceni. Così vengono definiti seni, glutei e cherubini di Peter Paul Rubens. Non da noi, naturalmente, ma da voi”. Iniziava così la lettera inviata, lo scorso luglio, da Visit Flanders all’Egregio signor Zuckerberg, fondatore di Facebook. Una missiva in cui l’ente del turismo delle Fiandre guidato da Peter De Wilde invitava il ceo della piattaforma social a “prendere un caffè insieme” o magari una “birra belga fresca” per cercare un compromesso contro la censura imposta da Facebook ai nudi artistici. “Se ai suoi tempi Peter Paul Rubens avesse avuto un account, avrebbe certamente avuto tantissimi follower”, scriveva ancora VisitFlanders.

A distanza di due mesi l’incontro tra l’ufficio del turismo e Facebook c’è stato, per l’esattezza nella Casa-Museo Rubenshuis di Anversa, ex dimora del maestro fiammingo. E l’esito – chi l’avrebbe detto – è stato positivo.
Il più potente dei social network ha, infatti, accettato di rielaborare l’attuale algoritmo in modo che gli utenti siano autorizzati a visualizzare le inserzioni che contengono nudi artistici. Facebook ha anche dichiarato la propria volontà di voler semplificare, a breve, la procedura di contestazione di contenuti bloccati.

“Un brindisi a base di birra belga tra i rappresentanti dell’ente e quelli del social network riuniti alla Casa-Museo di Rubens ha sancito lo storico passaggio”, si legge nel comunicato di VisitFlanders.

«Questo incontro segna una svolta per il mondo dell’arte mondiale. Facebook ha risposto rapidamente alla nostra protesta in chiave ironica. Abbiamo chiesto un incontro per trovare una soluzione e questo è il risultato. Oggi è un grande giorno per gli appassionati d’arte di tutto il mondo», dichiara il ceo De Wilde, che aggiunge: «Con una nuova advertising policy potremo finalmente dare ai maestri fiamminghi l’attenzione che meritano sul web».

Oltre alla lettera aperta a Mark Zuckerberg, VisitFlanders aveva proseguito nella sua ironica protesta pubblicando un video nel quale apparivano degli “agenti di polizia dei social media” che bloccavano fisicamente i visitatori dei musei detentori di un account Facebook, impedendo loro di sostare davanti a dipinti di nudo.
Il filmato ha fatto il giro del mondo e le Fiandre hanno scritto una pagina importante nella storia del marketing.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore