Voglia di team building. E il Mice diventa ibrido
Il pubblico che fa “oohhh”. Le luci stroboscopiche. L’effetto sorpresa che non manca mai. Il mondo del Mice, acronimo che riunisce la variegata anima di meeting, incentive, conference ed exhibition, regala momenti di magia ai suoi clienti, quella malia che in questa lunga pandemia è mancata davvero a tutti. Ora si ricomincia piano piano ad allestire palchi, organizzare gruppi, a programmare, nonostante la profonda incertezza del mercato. Non più a lungo termine, come accadeva una volta, ma con orizzonti temporali brevi e puntando a location geograficamente vicine.
«I primi segnali positivi arrivano da incentive e meeting aziendali, prenotati a partire già da giugno, ma solo in Italia,» fa sapere Franco Gattinoni, presidente del gruppo Gattinoni, in occasione di Restarting Mice, l’evento promosso dall’Eventivamente Team (composto da Msc, Starhotels, Alitalia, First Travel e Airplus) con i big player del settore. Il mercato, che nel 2020 ha registrato un calo di oltre l’80% rispetto all’era pre Covid, comincia a chiedere anche team building e incontri motivazionali per i dipendenti costretti allo smartworking. «Le aspettative si concentrano sull’ultimo trimestre del 2021 – aggiunge Armando Mastrapasqua, amministratore delegato di Cwt Italy – Anche se dovremo attendere il 2022 per una vera ripresa. Aspettiamoci un new normal, ancora da costruire».
Nell’ultimo anno l’event industry si è adattata alle nuove esigenze. «Abbiamo spostato le nostre attività su piattaforme virtuali – afferma Enrico Ruffilli, ad del Gruppo Uvet – riuscendo a realizzare 2.500 eventi, seppur con dimensioni ridotte e fatturati modesti».
Il futuro? Eventi sostenibili, flessibili, con formule ibride, digitali e in presenza, perché «anche se l’evento digitale rimarrà, nulla potrà sostituire l’evento in presenza, l’interazione e il networking che si creano» precisa Pierluigi Donzelli, direttore generale Aci Blueteam. Non solo. Si potranno «migliorare gli eventi ibridi rendendoli più attraenti», aggiunge Davide Verdesca, ceo di SG Company. Ne è convinto anche Gabriele Lenzi, ceo di Match Music, specializzata in luxury, per cui «l’emozione in un evento è una componente imprescindibile» e «anche se le scelte stop and go della politica non ci hanno aiutato, ci auguriamo tutti di ripartire al più presto».
BOLLA ANTI COVID, COSÌ SI RIPARTIRÀ. La Formula E a Roma. Le sfide dell’Nba. Ma anche i primi concerti, allestiti sia al chiuso che all’aperto, per ritornare alla socialità di un tempo, rispettando la sicurezza. Negli ultimi mesi sia in Italia che all’estero sono stati organizzati eventi pilota destinati a diventare best practice per la ripartenza, dimostrando come si possano realizzare eventi grandi e piccoli e movimentare persone, rispettando i protocolli sanitari. Parliamo delle cosiddette “bolle” sperimentate anche in occasione dei Campionati mondiali invernali di sci a Cortina, a febbraio. Ospiti e partecipanti vengono divisi in sottogruppi, confinati nell’area dell’evento e tracciati per tutto il tempo. «Per i mondiali di sci abbiamo organizzato le cerimonie di apertura e chiusura, garantendo la sicurezza per 15 giorni durante i quali, su 23.000 tamponi effettuati, solo 23 sono risultati positivi – informa Maria Criscuolo, chairman e founder di Triumph Group – Bisogna dirlo ed essere orgogliosi, in quanto noi italiani siamo stati i primi: nessuno a febbraio in Europa aveva ancora fatto una manifestazione di queste dimensioni in presenza. È stato un grande lavoro, ma anche la dimostrazione concreta che si può tornare a fare eventi live. Il sistema si può replicare. Ma bisogna anche far sentire la voce dell’event industry, un mondo frammentato e poco rappresentato».
LIVE INDUSTRY A SISTEMA, L’IDEA DI UN “PATTO ETICO” TRA AGENZIE DI EVENTI. Insieme per fare sistema. Per rinsaldare un settore troppo frammentato e, allo stesso tempo, ripartire con i clienti. Così nasce l’idea di un “patto etico” tra agenzie di eventi. Lo spiega Marco Iannarelli, presidente del Gruppo Next, azienda fondata nel 1986 e che, negli anni, ha saputo attraversare le diverse fasi del mercato, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. «La pandemia ci ha spinto a ripensare l’organizzazione del nostro lavoro, ma anche a comprendere che non si può far leva solo sui prezzi al ribasso. La proposta è un patto dove fissare le linee guida per la realizzazione di gare e appalti e dove le agenzie di eventi e Mice possano competere a condizioni eque». Aspettando il 2022.