by Andrea Lovelock | 20 Luglio 2022 10:54
Un patto per la sostenibilità e l’abbattimento delle emissioni nei cieli è il contenuto di una lettera d’intenti firmata da Airbus e sette grandi player del trasporto aereo – Iag, Lufthansa Group, Air France-Klm, Latam, easyJet e Air Canada – per esplorare le opportunità di una futura fornitura di crediti di rimozione del carbonio dalle tecnologie di cattura diretta del carbonio stesso nell’aria.
Si tratta delle Direct Air Carbon Capture and Storage (Daccs), tecnologie ad alto potenziale che prevedono il filtraggio e la rimozione di CO2 direttamente dall’aria mediante ventilatori ad alta potenza. Una volta “acciuffata”, l’anidride carbonica viene stoccata in modo sicuro e permanente in serbatoi geologici. Poiché l’industria aeronautica non è in grado di catturare alla fonte le emissioni di CO2 rilasciate nell’atmosfera, una soluzione di cattura e stoccaggio diretto del carbonio consentirebbe al settore di estrarre la quantità equivalente di emissioni derivante dalle sue operazioni direttamente dall’aria atmosferica.
L’eliminazione del carbonio attraverso le tecnologie di cattura diretta dell’aria va a integrare altre soluzioni che consentono di ridurre le emissioni di CO2, come il carburante per l’aviazione sostenibile (Saf), indirizzandosi verso le emissioni rimanenti che non possono essere eliminate direttamente.
Nell’ambito degli accordi siglati, i vettori si sono impegnati ad avviare trattative per l’eventuale pre-acquisto di crediti per l’eliminazione del carbonio verificati e durevoli a partire dal 2025 fino al 2028. I crediti per l’eliminazione delle emissioni di carbonio saranno emessi dal partner di Airbus 1PointFive, filiale della divisione Low Carbon Ventures di Occidental e partner globale della società di cattura diretta dell’aria Carbon Engineering. La partnership di Airbus con 1PointFive prevede il pre acquisto di 400mila tonnellate di crediti per l’eliminazione del carbonio da consegnare in quattro anni.
Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), l’eliminazione delle emissioni di carbonio è necessaria per aiutare il mondo ad andare oltre la mitigazione del clima e per sostenere il raggiungimento degli obiettivi Net Zero. Inoltre, secondo il rapporto Waypoint 2050 dell’Atag – Air Transport Action Group, saranno necessarie compensazioni (principalmente sotto forma di rimozione di carbonio) tra il 6% e l’8% per compensare eventuali mancanze di emissioni al di sopra dell’obiettivo.
La spinta green dei vettori è il fil rouge dell’edizione 2022 del Farnborough International Airshow, ancora in corso nel Regno Unito. Tra i protagonisti la “nostra” Ita Airways[1] che, affiancata dall’Enac, ha presentato il suo Manifesto della Sostenibilità, roadmap che combina la crescita del business con valori sostenibili.
La stessa Ita collabora con Airbus con cui, lo scorso aprile, ha firmato un protocollo d’intesa per lo sviluppo della Urban Air Mobility[2] (Uam), “ecosistema” che farà da contorno al lancio del velivolo elettrico a decollo e atterraggio verticale (eVtol) CityAirbus NextGen.
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