by Roberta Moncada | 24 Gennaio 2022 7:02
Occhio per occhio, dente per dente. La crescente tensione tra America e Cina, tocca anche il settore dei viaggi. Il governo degli Stati Uniti ha dichiarato venerdì che sospenderà 44 voli diretti in Cina, operati da vettori cinesi, in risposta alla decisione, presa da Pechino pochi giorni prima, di sospendere alcuni voli di vettori statunitensi dopo che dei passeggeri sono risultati positivi al Covid-19 all’arrivo (ma avevano un tampone negativo alla partenza).
Le sospensioni, riguarderanno voli di Xiamen Airlines, Air China, China Southern e China Eastern, previsti tra il 30 gennaio e il 29 marzo.
A dicembre le autorità cinesi avevano deciso di bloccare proprio 44 voli dagli Usa: 20 di United, 10 di American e 14 di Delta Airlines.
Ma il dipartimento dei trasporti americano ci sta, e denuncia che la pratica portata avanti dalla Cina, è contraria all’interesse pubblico, danneggia le operazioni di Delta, American e United e richiede un’azione correttiva. “Le compagnie americane seguono tutte le regole cinesi relative ai protocolli pre-decollo e non dovrebbero essere penalizzate se dopo l’arrivo i passeggeri risultano positivi al Covid-19”, ha sottolineato il DoT in una nota.
Non si è ovviamente fatta attendere la risposta della Cina. Liu Pengyu, portavoce dell’Ambasciata cinese a Washington, ha affermato venerdì che la politica sui i voli passeggeri internazionali in ingresso in Cina «è stata applicata allo stesso modo alle compagnie aeree cinesi e straniere in modo equo, aperto e trasparente», ed ha definito la mossa degli Stati Uniti «molto irragionevole», esortando poi la controparte statunitense a «smettere di interrompere e limitare i normali voli passeggeri», da parte delle compagnie aeree cinesi.
Airlines for America, che rappresenta anche i tre vettori statunitensi colpiti dalla mossa della Cina insieme ad altri, ha affermato di sostenere l’azione di Washington “per garantire il trattamento equo delle compagnie aeree statunitensi nel mercato cinese”.
Le autorità statunitensi si sono dette comunque pronte a riconsiderare la decisione qualora la Cina decidesse di rivedere le sue politiche, ma hanno avvertito anche che se la Cina cancella ulteriori voli, si riserveranno il diritto di intraprendere ulteriori azioni.
In realtà, con le frontiere praticamente sigillate da due anni a causa della politica “Zero Covid” attuata da Pechino, la Cina ha praticamente quasi chiuso i suoi confini ai viaggiatori, riducendo il totale dei voli internazionali a soli 200 a settimana, ovvero il 2% dei livelli pre-pandemia.
Dagli inizi di gennaio sono già stati cancellati circa 150 voli oltre che dagli Usa anche da Canada, Francia, e Paesi Bassi. Da giugno 2020, infatti, la regola applicata ai (pochi) voli internazionali in entrata nel Paese è molto rigida: se su un volo vengono trovati 5 o più positivi, la compagnia aerea deve o sospendere la rotta o viaggiare a capacità ridotta. Il Dipartimento dei trasporti americano, ha sottolineato però che «alle compagnie americane non è mai stata data questa scelta e non sono state date nemmeno le quattro settimane di preavviso garantite dalla direttiva cinese».
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