Si va verso un compromesso a metà strada tra le richieste dei vettori e quelle degli aeroporti per la norma europea sugli slot, ovvero i diritti di volo in determinate bande orarie per il trasporto aereo commerciale.
Il Parlamento europeo ha infatti votato per aumentare la soglia di utilizzo minimo di slot per la winter 2022/23: in sostanza dal 30 ottobre i vettori dovranno utilizzare almeno il 75% delle frequenze dei singoli slot per poterli conservare anche per la prossima stagione. Ora la decisione del Parlamento Ue dovrà essere ratificata dal Consiglio Europeo.
Da tempo aeroporti e compagnie aeree stanno dibattendo sul ritorno della regola 80-20 che era la norma pre pandemia; ma negli ultimi due anni l’Ue aveva concesso un waiver prima per sospendere tale regola e poi per ammorbidirla; visto la residua domanda aerea che vigeva durante i mesi di lockdown e restrizioni.
L’associazione internazionale delle compagnie aeree (Iata) aveva chiesto con insistenza un waiver anche per questa stagione invernale, fino a chiedere almeno di applicare il modello 70-30 (un minino di utilizzo del 70% dello slot), mentre Aci Europe (che raggruppa gli scali continentali) spingeva per un ritorno all’80-20.
Negli ultimi giorni anche il ceo di Ita Airways, Fabio Lazzerini, aveva spinto per una norma sulle bande orarie più soft. Ad oggi con il ripristino dell’80-20 «si costringono i vettori a operare voli inefficienti, con il 30% di load factor: una soluzione insostenibile sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista ambientale; visto che tutto il sistema dell’aviazione spinge fortemente per la decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni», aveva detto il manager. Durante l’ultima estate, per esempio, la soglia di utilizzo degli slot era stata fissata al 64%.
Per il Parlamento europeo, però, ora è il momento di un graduale ritorno alle regole “Use it or lose it” per le bande orarie con l’80-20 che potrebbe tornare in vigore a partire da marzo 2023. In ogni caso sono previste delle eccezioni alla norma 75-25 per l’inverno: la regola non varrà in caso sorgano nuove emergenze epidemiologiche (o un ritorno aggressivo del Covid), catastrofi naturali o disordini politici diffusi (come la guerra in Ucraina, ndr) con un effetto dirompente sui viaggi aerei.