L’invasione russa ai danni dell’Ucraina entra a gamba tesa nel settore dei trasporti e del turismo. Nel fine settimana, dopo le scelte autonome di vari Paesi, l’Unione europea ha imposto il blocco a tutti i voli delle compagnie aeree russe verso i 27 Paesi dell’Ue. Un vero e proprio ban totale che chiude lo spazio aereo sia agli aerei di proprietà russa sia a quelli controllati in a vario titolo da organizzazioni russe (militari, linea e jet privati degli oligarchi) all’interno del pacchetto di durissime sanzioni varato da Bruxelles. Oltreoceano anche il Canada ha adottato lo stop ai voli per le compagnie aeree russe.
Anche la Svizzera, solitamente neutrale e sede di enormi asset finanziari degli oligarchi russi, in queste ore ha annunciato che adotterà “integralmente” le sanzioni dell’Ue contro la Russia come ritorsione per l’invasione dell’Ucraina e quindi si appresta a chiudere anche lo spazio aereo.
A queste misure c’è stata oggi la risposta della Federazione russa che ha chiuso di conseguenza lo spazio aereo alle compagnie aeree di 36 Paesi (inclusa tutta l’Unione europea e il Canada).
Tra le altre decisioni, poi, l’Ue ha sancito l’uscita di alcune banche russe dal sistema Swift, lo stop alle transazioni finanziarie, il congelamento degli asset esteri per la Banca centrale russa e lo stanziamento di quasi 500 milioni di euro per fornire armamenti alla popolazione ucraina.
Per il presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen «stiamo chiudendo lo spazio aereo europeo ai russi e i velivoli non potranno atterrare, decollare e nemmeno sorvolare il territorio Ue». Nel frattempo anche Usa e Canada hanno intrapreso la stessa scelta nei confronti dei velivoli di proprietà russa.