by Roberta Moncada | 21 Gennaio 2022 12:54
Si abbassano i toni nel mondo dell’aviazione a stelle strisce e rientra gradualmente il caos scaturito dalla prevista implementazione della tecnologia 5G[1] negli aeroporti statunitensi.
La polemica, che ha visto confrontarsi la Federal Communications Commission con la Federal Aviation Administration (FAA) da un lato e le compagnie aeree dall’altro, ha raggiunto il culmine martedì 18 gennaio, quando i vettori hanno avvertito che l’implementazione del 5G avrebbe potuto interrompere migliaia di voli in un un solo giorno.
Il 19 gennaio, i due provider di banda larga At&T e Verizon, hanno quindi deciso di rinviare temporaneamente l’attivazione del 5G, prevista per il 19 gennaio, per un numero limitato di torri nelle vicinanze di alcuni aeroporti statunitensi. A seguito di questa decisione, alcune compagnie aeree hanno ripristinato i servizi sospesi ed esponenti del settore dell’aviazione hanno rilasciato dichiarazioni più concilianti rispetto ai giorni scorsi.
Il ceo di American Airlines, Doug Parker, si dice fiducioso che la disputa in questione sia stata risolta. «Ci è voluto molto tempo per arrivarci, ma ora siamo decisamente a un buon punto – ha dichiarato giovedì – non credo che si saranno altre interruzioni in futuro».
Parker ha anche sottolineato come il punto di svolta consista nel fatto che fornitori e produttori di aeromobili stanno ora parlando e condividendo informazioni con At&t e Verizon e viceversa: «Prima – ha dichiarato Parker – erano principalmente le agenzie governative a parlare tra loro, il che era meno produttivo. Tutti concordano sul fatto che non ha senso implementare più 5G finché non siamo certi che non abbia un effetto negativo sull’operatività delle compagnie aeree».
Emirates, che pochi giorni fa aveva annunciato lo stop su alcune rotte Usa operate da Boeing777 a causa proprio dei timori per la sicurezza legati al 5G, ha ripreso i servizi, e, tramite un comunicato stampa dichiara che “in seguito al rinvio dell’implementazione delle reti 5G negli aeroporti statunitensi, e alle note formali emesse da Federal Aviation Administration e Boeing che revocano le precedenti restrizioni sulle operazioni aeree, Emirates ripristinerà i suoi voli programmati verso tutte le sue destinazioni negli Stati Uniti entro sabato 22 gennaio”.
La compagnia emiratina riprende quindi i voli con i Boeing 777 per Chicago, Dallas Fort Worth, Miami, Newark, Orlando e Seattle.
I servizi Emirates per Los Angeles, New York Jfk e Washington Dc rimangono inalterati. I voli per Boston, Houston e San Francisco, sui quali la compagnia aerea aveva temporaneamente posizionato gli Airbus 380 il 20 e 21 gennaio, torneranno ad essere operati con i Boeing 777 da sabato 22 gennaio.
Tim Clark, presidente di Emirates Airlines, ha dichiarato: «Ci scusiamo per il disagio causato ai nostri clienti dalla sospensione temporanea dei voli verso alcune delle nostre destinazioni statunitensi. La sicurezza sarà sempre la nostra priorità assoluta e non metteremo mai in discussione questo fronte. Accogliamo con favore l’ultimo sviluppo che ci consente di riprendere i collegamenti di trasporto essenziali con gli Stati Uniti per servire i viaggiatori e gli spedizionieri di merci. Tuttavia, siamo anche molto consapevoli che si tratta di una tregua temporanea e che sarebbe necessaria una risoluzione a lungo termine. Emirates continuerà a lavorare a stretto contatto con i produttori di aeromobili e le autorità di regolamentazione competenti per garantire la sicurezza e la continuità dei nostri servizi».
Non tutto è tranquillo, però. L’amministratore delegato della Regional Airline Association Faye Malarkey Black ha twittato che nessun aereo regionale è stato autorizzato ad atterrare a bassa visibilità «Il bel tempo di oggi sta salvando l’America rurale da gravi interruzioni del servizio aereo», ha affermato. Di sicuro, comunque, la questione è risolta solo temporaneamente.
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