È più che raddoppiato il traffico pax nel trasporto aereo italiano del 2022 rispetto al 2021, con 164,5 milioni di pax registrati negli aeroporti e perfomance al di là di ogni aspettative nel lungo raggio e recuperato più dell’85% del traffico pre pandemico: è l’Enac a ribadire l’importanza di un risultato operativo che riduce in modo significativo il gap rispetto ai valori prepandemia (gap del -15% rispetto al traffico 2019). Anche il numero dei movimenti si conferma in crescita rispetto al 2021 (+54,8%) con avvicinamento ai livelli del 2019.
Ma è sulle principali direttrici del traffico di linea e charter (flussi di traffico con origine destinazione Italia verso/da le principali aeree geografiche mondiali) che la stagione 2022, secondo Enac, rivela tassi di crescita elevati in molte aree geografiche rispetto al 2021: come ad esempio l’incremento del +364,9% nel Nordamerica e Nord Atlantico; del +276,7% in Medio Oriente e Asia del Pacifico e del +169,9% Africa e Oceano Indiano.
Mentre il gap rispetto ai flussi registrati nel 2019 rimane ancora consistente per Caraibi e Sud America (-64,7%), Medio Oriente e Asia del Pacifico (-50%).
Con riferimento all’area Ue, l’incremento del traffico si assesta al +86% rispetto ai valori 2021 (permanendo un gap rispetto al 2019 del -17,1%).
Il trend positivo registrato nell’area Europa extra Ue rispetto al 2021 (+205,6%) e al 2019 (+54,9%), risente comunque della Brexit, che ha portato alla riclassificazione, a partire dal 1° gennaio 2021, del traffico da/verso gli scali del Regno Unito come traffico internazionale extra Ue. E nel corso del 2022 Uk conferma il suo ruolo di traino per la crescita del traffico passeggeri extra Ue, con quasi 11,9 milioni di passeggeri.
«L’andamento del traffico passeggeri registrato sugli scali italiani nel corso del 2022 – ha commentato il presidente Enac Pierluigi Di Palma – dimostra la consistente ripresa del settore che ha già recuperato più dell’85% del traffico pre pandemia, peraltro in un momento in cui, all’impatto della pandemia, si sono sommati gli effetti del conflitto russo-ukraino. Ciò non di meno, il settore ha saputo reagire e i dati dimostrano come sia forte e consistente la domanda di trasporto. È compito dell’Enac vigilare affinché tale domanda venga accolta attraverso l’utilizzo di dotazioni infrastrutturali, mezzi e carburanti di nuova generazione e sempre più performanti sotto il profilo dell’impatto ambientale».