I continui scioperi in Francia creano disagi alla regolarità dei voli in tutta Europa: un tema che preoccupa Ibar (Italian Board Airline Representatives) e Aicalf (Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fare) che in un comunicato congiunto chiedono di stabilire nuove norme a tutela del diritto alla mobilità.
Le due associazioni riprendono un dossier pubblicato da Eurocontrol, che evidenzia come solo tra il 1° marzo e il 9 aprile 2023 ci siano stati 34 giorni con scioperi dei controllori di volo in Francia (e, in minima parte, in Germania), che hanno impattato oltre 10 milioni di passeggeri, interessando circa 237mila voli.
I conti dei disagi
In ognuno di questi 34 giorni di sciopero – secondo le associazioni – 64mila passeggeri non hanno avuto la possibilità di viaggiare secondo i loro piani a causa delle cancellazioni; le compagnie aeree hanno sostenuto mediamente spese addizionali di 8 miliardi di euro per le cancellazioni e 6 miliardi per i ritardi.
Infine, Ibar e Aicalf sostengono che si siano bruciate ben 386 tonnellate aggiuntive di carburante e siano state emesse 1.200 tonnellate in più di CO2 a causa delle “diversioni di rotta”.
“L’impatto degli scioperi è ovviamente rilevante in Francia, ma produce gravi effetti in tutto il continente europeo compromettendo il diritto alla mobilità dei cittadini – rimarcano le associazioni dei vettori – Per quanto riguarda l’Italia, ogni giorno di sciopero dei controllori di volo francesi ha fatto registrare una media di 24 cancellazioni di voli e 152 ritardi alla partenza. Non si può però restare indifferenti al fatto che la maggior parte dei voli impattati dagli scioperi francesi hanno riguardato voli che non erano diretti in Francia, ma si limitavano a sorvolarla”.
Questo contesto spinge Ibar, e le sue consorelle negli altri Stati europei, a chiedere che la Francia, in linea con quanto già accade in Italia e Spagna, adotti delle misure legislative a protezione dei sorvoli, includendo questi ultimi tra i servizi minimi essenziali.
Un tema europeo
«È necessario e urgente che anche in Francia si attui una politica a tutela della regolarità dei sorvoli e che, nel rispetto delle prerogative costituzionali, si definisca un nuovo equilibrio fra il diritto allo sciopero e quello alla mobilità in ambito comunitario», afferma Flavio Ghiringhelli, presidente di Ibar.
Un appello condiviso anche da Aicalf, l’associazione italiana delle compagnie aeree low fare. «Chiediamo che il governo italiano si faccia portavoce del settore aereo nel rappresentare a Bruxelles e con le proprie controparti francesi la necessità di salvaguardare la mobilità dei cittadini europei garantendo che sia consentito il sorvolo dello spazio aereo francese in occasione degli scioperi dei controllori di volo, come del resto accade normalmente in occasione degli scioperi in altri paesi europei, tra cui l’Italia”, aggiunge Alessandro Fonti, neopresidente dell’associazione.
L’appello di Ibar e Aicalf rafforza la petizione di Ryanair sui ripetuti scioperi dei controllori di volo francesi – che ha raggiunto oltre 600.000 firme – con l’obiettivo di chiedere alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di agire immediatamente e proteggere la libertà di movimento dei cittadini europei e i sorvoli durante le mobilitazioni.