by Redazione | 20 Dicembre 2022 12:04
L’Europa già il prossimo anno sfiorerà i livelli di traffico aereo del 2019, l’anno prima della pandemia da Covid. Lo certifica Aci Europe (l’associazione degli aeroporti continentali) che nel suo bollettino di fine anno prevede un traffico passeggeri per la rete aeroportuale europea che nel 2023 saranno inferiori solo del 9% rispetto al periodo pre pandemia. Il pieno recupero, però, è rimandato per cautela al 2025; anche se a maggio scorso l’associazione aveva fissato al 2024 la data del ritorno ai ritmi usuali.
Per Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe,«il traffico passeggeri è tornato in modo forte dalla scorsa primavera ed è stato finora molto resistente di fronte all’aumento dei venti contrari geopolitici ed economici. Tuttavia, ora ci aspettiamo che il recupero del traffico passeggeri rallenti, con la sequenza temporale spostata al 2025 prima che gli aeroporti tornino finalmente dove si trovavano. L’anno prossimo mancheremo ancora 220 milioni di passeggeri, il che significa che i nostri volumi corrisponderanno solo ai livelli del 2017».
Secondo Aci Europe, le continue tensioni geopolitiche e la guerra in Ucraina continueranno a influire su diversi mercati nazionali; come il deterioramento della macroeconomia e delle pressioni inflazionistiche che peseranno sulle tariffe aeree (già aumentate bruscamente durante il terzo e quarto trimestre 2022. Ma l’associazione mette in guardia anche dal pericolo di un ulteriore extra domanda rispetto alla capacità delle compagnie aeree (con conseguente caos voli come visto in estate, ndr) e alla permanenza delle restrizioni di viaggio in Cina.
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