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Voli, paradigma Delta: il lungo raggio compensa l’incognita domestica

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Primo trimestre sotto le aspettative nel bilancio di Delta Air Lines, ma le prospettive sono rosee, nonostante una domanda interna che stenta a decollare. È questo il paradigma del colosso statunitense alla prova dei numeri, con il ceo Ed Bastian che si dice ottimista.

La compagnia aerea ha registrato una perdita più ampia di quella stimata per i primi tre mesi dell’anno, ma prevede una crescita dei ricavi e degli utili per il secondo trimestre superiore alle stime degli analisti.

Il dato è sorretto dal successo dei voli a lungo raggio, mentre resta l’incognita sulla domanda interna. La vera partita, quindi, dovrebbe giocarsi sul ritorno dei voli per l’Asia, che dovrebbero far fare quello scatto necessario a Delta per riprendere a macinare ricavi.

I numeri del primo trimestre

Delta, infatti, ha dichiarato di aspettarsi per il trimestre in corso un aumento delle vendite globali tra il 15% e il 17% rispetto all’anno scorso, con margini operativi rettificati fino al 16% e un utile per azione rettificato tra i 2 e i 2,25 dollari.

Il vettore  registrato entrate operative rettificate pari a 11,8 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2023, il 45% in più rispetto al trimestre di marzo 2022 e il 14% in più rispetto al trimestre di marzo 2019. Su base non rettificata, le entrate operative sono state pari a 12,8 miliardi di dollari e la perdita operativa di 277 milioni di dollari.

L’incognita domestica

Ma la compagnia aerea non ci sta a parlare di risultati deludenti e contrasta la visione che circola a Wall Street e a Bank of America, secondo i quali la domanda interna di viaggi per l’estate è bassa.

«Non condividiamo questa ansia – ha detto Glen Hauenstein, presidente di Delta, secondo quanto riporta il portale specializzato Skift  – In realtà la curva della domanda sta prendendo una piega simile al pre Covid: si prenota anche con largo anticipo con la certezza che ci sarà comunque più flessibilità di scelta in un secondo momento. Questo non significa che ci sia un rallentamento della domanda».

Nonostante ciò però le stime sulla crescita dei ricavi per i prossimi mesi sono più basse rispetto al quarto trimestre 2022. È questo è un segnale da tenere d’occhio.

Le aspettative sull’Asia e il lungo raggio

Delta, invece, può contare sul gran ritorno dei viaggi internazionali a lungo raggio. Il segmento si è ripreso più lentamente dei voli nazionali, in gran parte a causa delle restrizioni alle frontiere legate al Covid; ma dopo la fortissima ripresa dei viaggi in Europa già lo scorso anno, ora è il momento di verificare l’effetto riapertura in Asia.

Delta vede una forte domanda e si aspetta “ricavi record e redditività” nei suoi tre business internazionali – rotte transatlantiche, rotte per l’America Latina e voli verso l’area Asia-Pacifico – già nel secondo trimestre.

La compagnia aerea ha previsto il 20% in più di posti internazionali rispetto a un anno fa e avrebbe già venduto il 75% dei posti disponibili su queste rotte per il periodo giugno-agosto.

Ma il vero punto di svolta sarà l’Asia con Delta che offrirà circa il 55% della sua capacità Asia-Pacifico nel trimestre di giugno rispetto al 2019, grazie alle riapertura di Cina e Giappone, ma soprattutto al patto Delta-Korean Air che farà crescere il vettore Usa nella regione.

Le previsioni di Ed Bastian

In conclusione, sono le parole del ceo Ed Bastian ha restituire il profilo ottimista della compagnia aerea,

«Delta sta guadagnando slancio, generando quasi 5 miliardi di dollari di utile operativo negli ultimi dodici mesi. Per il trimestre aprile-giugno prevediamo di ottenere entrate record e un margine operativo rettificato dal 14 al 16%, con utili per azione da 2,00 a 2,25 dollari. Un dato superiore alle previsioni degli analisti – suggerisce il manager – Con una buona redditività del trimestre di marzo e una solida prospettiva per il trimestre di giugno, crediamo in una crescita dei ricavi dal 15 al 20% su base annua, con un free cash flow di oltre 2 miliardi di dollari».

 

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