Site icon L'Agenzia di Viaggi Magazine

Voli, report Eurocontrol:
slalom tra inflazione e guerra

volare trasporto aereo_adobe

Le incertezze economiche e geopolitiche europee non stanno minando la ripresa dei voli in tutta la regione. Anzi, la domanda repressa post Covid continua a guidare la crescita portentosa del booking. Tanto che Eurocontrol ha rivisto al rialzo le stime del numero di voli europei attesi nel biennio 2023-24.

La fiducia dei viaggiatori

Nel suo aggiornamento stagionale sulle prospettive settennali del traffico (2023-2029) presentato lo scorso ottobre, l’ente continentale ha sottolineato come le varie sfide che l’Europa sta affrontando non abbaino tuttora scalfito la fiducia dei viaggiatori.

I movimenti di volo si sono sviluppati, infatti, in linea con lo scenario previsto lo scorso anno, che comunque si basava sul contesto di un Pil europeo debole, un’inflazione crescente e un corposo aumento del prezzo del carburante.

Anzi, nell’ultimo aggiornamento Eurocontrol ha perfino rivisto al rialzo le previsioni del traffico aereo con la prospettiva che già nel 2024 si potrà superare il livello pre Covid in Europa.

A febbraio scorso, infatti, Eurocontrol aveva sancito che nel 2022 l’Europa aveva visto 9,3 milioni di voli operati, ovvero  1,8 milioni in meno del 2019 (l’83%). Per quest’anno, invece, si stimava di raggiungere il 92% , equivalente a 10,2 milioni di voli.

Obiettivo: più di 11 milioni di voli

Se lo scorso anno la domanda è stata fortissima, l’operativo reale però è stato segnato da disagi, caos e cancellazioni che hanno rallentato la crescita.

Quest’anno, invece, le compagnie aeree si stanno spendendo per evitare di commettere ulteriori errori e garantire la prima vera stagione di normalità. Le sfide sono tante – carenza di personale, di aerei, gap tecnologico e scioperi – ma Eurocontrol resta ottimista augurandosi di arrivare entro il 2025 a sfondare quota 11,1 milioni di voli.

Leggi lo speciale Il Nodo Voli

Durante il recente summit di Airlines for Europe (A4E) a Bruxelles, il ceo di easyJet Johan Lundgren ha ribadito: «Stiamo facendo di tutto per migliorare ogni aspetto dei nostri servizi e degli operativi, almeno su tutte quelle parti del viaggio che sono sotto il nostro controllo. ora il settore è più preparato, anche rispetto a eventuali scioperi e cancellazioni, ma dobbiamo pensare a medio termine: dovremmo fare i conti con una crescita del 50% dei viaggiatori nei prossimi anni con uno spazio aereo ridotto a causa della guerra in Ucraina».

Lundgren segnala una problematica che resta sul piatto delle previsioni di Eurocontrol. L’ente, nel suo report a sette anni, ha ipotizzato perfino uno scenario che vede lo spazio aereo ucraino (e di riflesso anche bielorusso, moldavo e russo) chiuso fino al 2029 in un contesto di una guerra che non ha una fine rapida.

Eurocontrol ottimista, ma non troppo

“Dopo il 2025, la crescita dei voli dovrebbe essere in media dell’1,5% all’anno nelle previsioni di base, a causa delle maggiori incertezze nell’orizzonte di sette anni legate a un’inflazione più elevata, alla pressione sui prezzi del petrolio e alle preoccupazioni ambientali”, ha segnalato Eurocontrol.

Dal punto di vista economico, poi, l’ente ha evidenziato i rischi di un ulteriore ribasso delle stime a causa di nuove problematiche legate all’approvvigionamento energetico e al calo della fiducia dei consumatori. L’aumento del costo dell’energia e del costo della vita in generale sono destinati a influenzare, quindi, la domanda di viaggi.

In sostanza, quindi, Eurocontrol resta ottimista per il biennio 2023-24, ma evidenzia che se non ci sarà un cambio di rotta rispetto a inflazione e geopolitca, il trasporto aereo europeo rischia di pagare un prezzo molto alto negli anni a venire.

 

Exit mobile version