by Redazione | 28 Maggio 2021 13:46
Torna la voglia di viaggiare in aereo ed entro fine anno si dovrebbe recuperare il 52% del traffico passeggeri che si era registrato nel periodo pre Covid. È questa la nuova previsione tracciata da Iata e dal Tourism Economics che hanno elaborato una visione a lungo termine per la ripresa della domanda di passeggeri, in particolare per i viaggi, a breve e lungo termine.
Uno scenario finalmente rassicurante che però potrà mantenersi con vantaggi sociali ed economici a livello globale solo se, evidenzia la nota dell’associazione delle compagnie aeree, i governi intensificheranno il loro sostegno per operazioni più efficienti e promuoveranno un’efficace transizione energetica. Tra i punti salienti dello studio previsionale si evidenzia come già nel 2021 il numero di passeggeri globali dovrebbe tornare al 52% dei livelli del 2019. Mentre nel 2022 si prevede che il numero di passeggeri globali tornerà all’88% dei livelli pre Covid. Sarà poi il 2023 a rappresentare l’anno della vera svolta con un ritorno a una crescita soddisfacente con un movimento passeggeri che potrebbe perfino superare i livelli del 2019 (105%).
Nello scenario a lungo termine, poi, Iata prevede che entro il 2030 si toccheranno i 5,6 miliardi di passeggeri. Una soglia ambiziosa che sarebbe comunque inferiore del 7% rispetto le previsioni pre pandemia e quindi certificherà una perdita stimata di 2-3 anni di crescita.
Dopo la data spartiacque del 2030, inoltre, i viaggi aerei dovrebbero poi tornare a rallentare, a causa della demografia più debole e di un mercato aereo più dimensionato. Gli analisti di Iata e Tourism Economics ribadiscono che i danni della crisi attuale si faranno sentire negli anni a venire, per almeno due decenni, anche se la voglia di viaggiare in aereo tornerà a livelli soddisfacenti.
Ne è una riprova quanto sta accadendo in questi giorni: qualsiasi possibilità di riapertura delle frontiere incontra un’impennata immediata delle prenotazioni aeree. L’esempio più recente è il picco del 100% nelle prenotazioni dal Regno Unito al Portogallo quando è stata annunciato l’inserimento del Paese lusitano nella “lista verde” dei viaggi per i cittadini Uk.
«Questo dovrebbe essere un chiaro invito ai governi a prepararsi – avverte il direttore generale di Iata, Willie Walsh – supportando il settore dei viaggi e del turismo che rimane un importante contributo al Pil. Sono in gioco i mezzi di sussistenza delle persone. Per evitare danni economici e sociali maggiori a lungo termine, la ripartenza non deve essere ritardata. I governi possono facilitare un riavvio sicuro con politiche che consentano viaggi senza restrizioni per le persone vaccinate e testando alternative per coloro che non possono essere vaccinati. I governi devono anche essere pronti con processi per gestire digitalmente il vaccino o i certificati di test, assicurando che anche un riavvio sicuro sia efficiente».
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