Sono passati quattro lunghi anni dal ban imposto dal Regno Unito per i voli su Sharm el Sheikh. Ora la situazione sembra finalmente sbloccarsi. Nell’ottobre del 2015, infatti, in seguito allo schianto del volo russo Metrojet – causato da una bomba a bordo dell’aeromobile – dove morirono 224 persone, Sharm era diventato un aeroporto off limits per i voli provenienti dal territorio britannico.
Nella giornata del 22 ottobre 2019, esattamente quattro anni dopo, il Foreign and Commonweath Office di Londra ha cancellato le restrizioni adottate verso la destinazione egiziana (che includeva anche alcuni resort).
L’ufficio del turismo egiziano in Uk aveva già fatto enormi pressioni per il ripristino dei voli, sottolineando come alcune agenzie di sicurezza indipendenti del Regno Unito avevano già approvato gli standard di sicurezza dell’aeroporto nel Mar Rosso.
A differenza del governo britannico, Italia, Francia e Germania avevano riaperto le operazioni di volo poche settimane (o giorni) dopo il disastro MetroJet. Anche la Russia, dopo aver interrotto i voli per Sharm starebbe riconsiderando il ritorno all’operatività.
Secondo il dipartimento degli esteri della Gran Bretagna, nel 2015 i viaggiatori diretti ai resort di Sharm erano stati quasi un milione, mentre nel 2016 il numero era crollato a 231mila. Tra le prime compagnie aeree interessate al ritorno su Sharm el-Sheikh c’è Tuifly che ha già presentato un piano operativo di nuove rotte che occuperanno lo spazio lasciato scoperto dal crac di Thomas Cook.