Voucher, Aiav: “Stop alla proroga, vanno rimborsati”
Due proposte per sostenere la ripartenza del turismo, provato da 14 mesi di profonda crisi. È quanto ha fatto Aiav, l’associazione italiana degli agenti di viaggi in una lettera al ministro Massimo Garavaglia, parlando innanzitutto dei voucher e della proroga dell’attuale periodo di validità di 18 mesi, e poi del Bonus Cultura, confermando la necessità di allargare le le attività di spesa interessate.
Secondo Fulvio Avataneo, presidente Aiav, «dal confronto con i delegati regionali dell’associazione, che sono a diretto contatto con le agenzie sul territorio, emerge che la proroga del periodo di validità dei voucher potrebbe non essere la soluzione più adatta. Non siamo pregiudizialmente contro, ma è evidente che non risolve il problema, limitandosi a posticiparlo, e inoltre potrebbe andare contro i principi più volte richiamati dall’Unione europea. Pensiamo che la soluzione migliore sia aiutare e sostenere le agenzie di viaggi, gli organizzatori e gli operatori turistici a rimborsare i voucher alla scadenza attraverso strumenti adeguati. Approfittando dell’invito che ci è stato rivolto dallo stesso ministro Garavaglia nel corso dell’ultimo incontro con Aiav, abbiamo inoltrato una proposta basata sull’utilizzo delle risorse già stanziate dal governo al fine di garantire i rimborsi non onorati dagli organizzatori, prevedendo anche, in collaborazione con Abi e i principali istituti bancari un sistema per la facilitazione dell’accesso al credito a tasso agevolato e di media durata per le imprese in crisi di liquidità».
La seconda proposta, invece, prevede l’allargamento delle attività di spesa del Bonus Cultura all’acquisto di pacchetti turistici realizzati e posti in vendita dalle agenzie di viaggi, per consentire ai giovani di scoprire lo straordinario patrimonio culturale italiano: «Abbiamo immaginato – prosegue Avataneo – soluzioni di due notti, con tariffe agevolate su trasporti e alloggi, oltre a ticket d’ingresso e visita dei siti maggiormente rappresentativi. Il tutto, laddove possibile, privilegiando il turismo di prossimità, quindi favorendo anche le microimprese del territorio».