L’Italia è stata la prima, ma oggi non è più la sola. Il voucher “della discordia”, quello che in un delicato momento di crisi come questo trova d’accordo le varie associazioni di categoria dei tour operator e delle agenzie di viaggi ma non è ben digerito dal Codacons, è arrivato anche in altri Paesi europei.
A partire dalla Francia, dove in un’ordinanza del Consiglio dei ministri redatta in applicazione della legge n° 2020-290 del 23 marzo, entrata in vigore il 27 marzo e recante misure urgenti per far fronte all’emergenza sanitaria in corso, al secondo comma dell’articolo 1 viene dichiarato come l’organizzatore (o il dettagliante) possa proporre al cliente l’alternativa voucher, sostanzialmente alle stesse condizioni di quanto accada in Italia.
CLICCA QUI E LEGGI: VOUCHER, TUTTI I NODI DA SCIOGLIERE
Oltre alla Francia, poi, secondo le ultime indiscrezioni, lo strumento del voucher come modalità di rimborso del pacchetto turistico di cui non si è usufruito “per impossibilità sopravvenuta” sarebbe stato scelto anche in Olanda e Belgio.