È possibile che la commissione europea esamini l’opportunità di inviare a 12 stati membri, inclusa l’Italia, una lettera di preavviso d’infrazione per la vicenda dei voucher in sostituzione dei rimborsi cash per gli acquisti di pacchetti turistici effettuati nel periodo dello scoppio della pandemia.
Nel dettaglio il “giallo” sulle mosse della Commissione Ue prende corpo quando il 15 maggio la vice presidente, Margretre Vestager, annuncia la volontà di procedere con le lettere di preavviso e sottolinea le prime indicazioni che l’Europa ha già trasmesso ai Paesi in merito ai voucher: innanzitutto l’assicurazione garantita dagli Stati in caso di insolvenza, il rimborso automatico in caso di mancato riscatto al più tardi dopo 12 mesi e la flessibilità sulle modalità di prenotazione. Indicazioni precise riguardo alle opzioni offerte ai viaggiatori in caso di cancellazione di pacchetti viaggi e servizi di trasporto come voli aerei a causa della pandemia.
“I voucher possono essere un’alternativa valida al rimborso, tuttavia i cittadini hanno il diritto primario di scegliere tra i voucher e il rimborso”, si legge in una nota della stessa commissione Ue dove si lascia intendere che potrebbe partire a breve una lettera di preavviso d’infrazione per quei Paesi che non avessero riconosciuto l’opzione del rimborso cash al posto dei voucher.
Nel pomeriggio dello stesso 15 maggio, però, Vestager puntualizza – contrariamente a quanto aveva annunciato in mattinata – che al momento non è stata aperta alcuna procedura d’infrazione contro gli Stati membri che hanno violato il diritto al rimborso ai passeggeri per la cancellazione dei viaggi. Si è trattato di “un mio fraintendimento”, ha scritto Vestager su Twitter scusandosi per “aver causato confusione”.
In una intervista rilasciata a Il Sole24Ore, il commissario Ue alla Giustizia, Didier Reynders, ha però confermato di aver inviato una lettera all’Italia invitando il governo a rivedere legge emanata durante l’emergenza Covid-19 e permettere ai viaggiatori di scegliere liberamente fra rimborso integrale o fruizione di un voucher. Il commissario ha anche aggiunto: «Dal momento che molte imprese turistiche hanno goduto di iniezioni di liquidità grazie ad una liberalizzazione degli aiuti di Stato, possiamo essere rigidi nel difendere il diritto dei consumatori e se nei Paesi membri non ci fosse una corretta applicazione delle regole Ue, apriremo una procedura di infrazione».