by Redazione | 10 Marzo 2022 11:53
Una vittoria per il trade turistico, una sconfitta per il consumatore finale. È stata così percepita dal mercato l’estensione della durata dei voucher per i pacchetti turistici da 24 a 30 mesi[1], prevista nella legge di conversione del decreto Milleproroghe. L’obbligo di rimborso del buono istituito in pandemia per servizi non fruiti scatta al termine della sua validità, in caso di mancato utilizzo. La nuova norma, che dà respiro all’industria dei viaggi, ma impone ai clienti di attendere altri sei mesi per passare all’incasso, ha scatenato l’ira di Confconsumatori.
Per l’associazione si tratta di «un ulteriore atto di ostilità del legislatore nei confronti delle famiglie già in difficoltà per i mancati rimborsi e per gli aumenti generalizzati in atto dei costi di beni e servizi». Famiglie che «approssimandosi la scadenza dei 24 mesi, si apprestavano a chiedere il rimborso, mentre questo ennesimo prolungamento li costringe ad aspettare altri sei mesi».
CHIESTO L’INTERVENTO DELL’UE. Ed è pronta a dare battaglia Confconsumatori, secondo cui ci sono gli estremi per richiedere alla Commissione europea per l’apertura di una nuova procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia.
«Quella aperta a suo tempo per la normativa voucher si era poi conclusa con un’archiviazione, in quanto la Commissione aveva ritenuto che la normativa emergenziale adottata dall’Italia, seppur dilatando le tempistiche, non avrebbe privato in toto i consumatori del diritto al rimborso monetario previsto dalla normativa europea. Tuttavia – afferma l’associazione – sulla base delle proroghe intervenute, quest’ultima e quella precedente da 18 a 24 mesi, i presupposti su cui si è fondata l’archiviazione da parte della Commissione Europea nel 2020 non solo sono venuti meno ma, di fatto, sono statti elusi».
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