by Redazione | 27 Luglio 2018 9:38
Non c’è pace sul tema della reintroduzione dei voucher per il turismo. Mentre i sindacati hanno protestato davanti a Montecitorio lo scorso 26 luglio, l’esame del decreto dignità che dovrebbe prevedere l’introduzione dei buoni-lavoro in fase di conversione a legge procede a rilento. La dato di approdo in Aula del decreto è infatti slittata al 30 luglio e intanto il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato che l’eventuale reintroduzione dei voucher sarà legata a particolari mansioni e riguarderà piccoli numeri di lavoratori, che potranno essere pagati con i buoni lavoro per periodi limitati e per un numero di ore contenuto.
Non è stato ancora deciso, infatti, se l’estensione riguarderà solo determinati tipi di Pmi (il Movimento 5 Stelle ha proposto infatti che si attivino solo per le strutture ricettive e alberghiere) e se i limiti saranno legati al numero dei dipendenti del’azienda.
«Non voglio creare liberalizzazioni selvagge dei voucher e sfruttamenti – ha spiegato il ministro del Lavoro – Se l’introduzione ci sarà, sarà legata a specifiche mansioni, a numeri di dipendenti contenuti, per periodi limitati e per un ammontare di ore limitato».
Intanto le rappresentanze sindacali hanno svolto un presidio davanti a Montecitorio al grido di «Voucher? No grazie». In una lettera condivisa da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltuc ed inviata al ministro del Lavoro ed ai presidenti delle Commissioni di Camera e Senato, le sigle di rappresentanza dei lavoratori sottolineano come “soprattutto nel settore del turismo, i voucher sono uno strumento di sfruttamento, mentre sono già previsti contratti nazionali che disciplinano adeguate forme di flessibilità per rispondere alle variazioni di una domanda ancora condizionata dalla stagionalità”.
La lettera si conclude evidenziando che nel recente passato si sono riscontrati abusi costanti nell’utilizzo dei voucher ed ormai rappresentano la nuova frontiera della precarietà.
Luca Patanè, nelle vesti di presidente di Confturismo-Confcommercio, ha sottolineato che la reintroduzione dei voucher è una buona scelta da parte del neo governo, precisando però che: «è una piccola cosa per il nostro settore. Non basta, anzi bisogna garantire la flessibilità dle mondo del lavoro soprattuto in relazione alle restrizioni contenute nel decreto dignità. Sarebbe più interessante parlare di abbassamento dell’Iva e su come premiare chi crea lavoro».
I buoni lavoro erano stati aboliti lo scorso anno dal governo a guida Pd, ma il ministro dell’Agricoltura con delega al Turismo, Gian Marco Centinaio, ha spinto per la reintroduzione.
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