È scattata il 1° gennaio 2019 la direttiva Ue 2016/1065 che cambia le regole dell’Iva sui voucher welfare, ma che al settore delle agenzie di viaggi riserva ancora incertezze sulla sua interpretazione.
I dubbi riguardano soprattutto la riconoscibilità della tipologia di buono, distinto tra monouso e multiuso: se nel primo caso il voucher circoscrive il luogo del rilascio di beni o servizi con tanto di Iva preimpostata, nel secondo non è specificata a monte la prestazione erogata; in tale eventualità, infatti, l’imposizione fiscale viene stabilita solo al momento dell’acquisto del bene o servizio.
Ma se ad esempio ci si trova di fronte a un voucher per una semplice notte in hotel, come bisogna interpretare il buono? È monouso o multiuso? Perché la gestione dell’Iva cambia da Paese a Paese.
Così, se a metà dicembre erano ancora molti i dubbi da chiarire nonostante la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale allo scadere del 2018, la responsabile amministrazione, finanza e controllo di Welcome Travel, Letizia Zenere, conferma come la distribuzione stia ancora aspettando un feedback dall’Agenzia delle Entrate, «per interpretare correttamente le disposizioni dettate dalla normativa e di conseguenza far assumere un comportamento idoneo alle adv del network».