Wedding tourism motore incoming: 1 miliardo di fatturato

Wedding tourism motore incoming: 1 miliardo di fatturato
12 Febbraio 17:05 2025 Stampa questo articolo

Doppio brindisi per il Wedding tourism in Italia. Aumentano i matrimoni degli stranieri con 15.100 nozze censite nel 2024 e cresce il fatturato, che tocca quasi 1 miliardo di euro. Sono i due dati eclatanti di una stagione che registra un incremento a doppia cifra (+11%) di questi che sono diventati ormai dei veri e propri “eventi” che premiano anche il territorio dove si svolgono.

A completare il quadro più che positivo vi è poi il ritorno di bacini interessanti come gli Usa, il Giappone, l’Australia e gli Emirati, accanto ai mercati consolidati del Regno Unito e della Francia.

Sono indicazioni e dati elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze per Italy For Weddingssu un campione di 896 imprenditori della filiera, diffusi dal Convention Bureau Italia. Una panoramica che certifica come aumenti la volontà, da parte degli stranieri, di organizzare matrimoni unici nel loro genere grazie all’attrazione esercitata dal Made in Italy e dai prodotti locali. 

Wedding tourism Credit Ladv

Nel dettaglio, il rito prevalente scelto dagli stranieri è quello civile (22,5%), seguito da quello religioso (13,5%), mentre ammonta al 64% la quota dei matrimoni “simbolici”. E quanto alle preferenze territoriali, la quota maggiore di richieste si è concentrata sul Centro Italia (31,3%), mentre le regioni del Sud e le Isole hanno intercettato il 29,3% della domanda. In terza posizione, per volume di eventi organizzati, l’area del Nord Ovest (22,9%), seguita dal Nord Est (16,5%). In particolare la Sicilia, una tra le regioni più richieste, sarà teatro della prossima edizione di “Italy for weddings – The event”, in programma a Palermo dal 18 al 21 febbraio.

LA STAGIONE SEMPRE PIÙ LUNGA DEL WEDDING TOURISM

Il periodo estivo si conferma quello principale per gli eventi: tra maggio-giugno e luglio si concentra il picco delle richieste (oltre il 50%), ma nel frattempo cresce la fascia ottobre-novembre, con picchi fino al 22,4%. La dinamica mostra come il settore del wedding tourism abbracci sostanzialmente tutto l’anno.

Crescono poi gli eventi con un numero di inviati superiore a 100 unità. Le celebrazioni con un massimo di 30 partecipanti passano al 10,4% del totale. Stabili le segnalazioni per gli eventi con 31-50 partecipanti, mentre le cerimonie con un numero di invitati tra 51 e 100 si attestano al 56,1%.  Così come risulta in forte crescita, rispetto al 2019,  la spesa media che si attesta sui  61.500 euro (nell’ultimo anno pre covid era di 54mila euro). Il servizio di catering resta la voce più elevata (36%).

USA PRIMO PAESE PER RICHIESTE, MA CRESCONO I MERCATI A LUNGO RAGGIO

Guardando alla fonte delle richieste, le coppie statunitensi si confermano il principale mercato di riferimento del settore (30,4%), seguite dalle domande, in crescita, delle coppie britanniche (20,7%) e tedesche (8,7%). Complessivamente la quota di mercato dei Paesi Europei è salita al 53%, un punto in più rispetto al 2023. In questa dinamica si evidenzia una crescita dei mercati di lungo raggio, in particolare da parte di Cina, Russia, Giappone ed Emirati Arabi: è quindi in corso un’espansione che può attrarre nuovi investitori e operatori internazionali in Italia.

Altro dato di rilievo è l’aumento della quota dei matrimoni organizzati con l’intervento di wedding planner (dal 44,2% al 46,3%). Un elemento che rafforza l’importanza della loro presenza a “Italy for Weddings – The Event”, con la partecipazione di oltre 120 buyers esteri, quindi in forte crescita, e 60 operatori e fornitori italiani.

SMALL O INTIMATE WEDDING: LE TENDENZE IN TESTA

La richiesta principale delle coppie straniere va nella direzione degli Small o Intimate wedding (25,2%), seguiti dalla wedding week (19,8%) e dal green wedding (12,9%), mentre tengono bene i matrimoni in vigna (12,3%) e il rinnovo delle promesse (5,4%). Gli stranieri confermano una predilezione per la festa delle nozze nelle ville (23,9%), che rimangono sul gradino più alto del podio, seguite da residenze storiche (13,8%), borghi (12,4%) e castelli (11,9%).

Per Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia, «questi dati evidenziano come il connubio tra paesaggi iconici, design italiano e cultura locale confermi l’Italia come una destinazione wedding insostituibile. Si tratta di un motivo d’orgoglio nazionale, perché la penisola si posiziona saldamente come leader mondiale del settore, grazie all’aura di qualità ed esclusività che è in grado di emanare. Il segmento continua quindi a crescere, al netto di una normalizzazione dei tassi rispetto agli anni precedenti, attestandosi come una delle principali leve turistiche del Paese. Un ringraziamento particolare va al ministero del Turismo per il supporto che sta garantendo all’intero settore”.

Tobia Salvadori, direttore del Cbi, si è soffermato sulla crescente valenza del mercato domestico: «I matrimoni di italiani in altre regioni italiane rispetto alla loro residenza, lo scorso anno sono stati circa 8.500, per un fatturato di 346 milioni di euro e circa 770mila invitati. Anche questo è un fenomeno in ascesa che vale la pena monitorare».

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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