Bentornata America, welcome back. Il mondo del travel accoglie con entusiasmo l’annuncio degli Stati Uniti di revocare il divieto per i viaggiatori vaccinati dal Regno Unito e dall’Ue a partire dall’8 novembre. Una data che già funge da spartiacque tra la pandemia e il post Covid nel travel.
Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc, ha dichiarato: «È una grande notizia che gli Stati Uniti riapriranno i confini. È passato molto tempo, ma le aziende di viaggi e turismo su entrambe le sponde dell’Atlantico tireranno un sospiro di sollievo. I visitatori dell’Ue e del Regno Unito hanno contribuito con oltre 46 miliardi di dollari all’economia degli Stati Uniti nel 2019, dimostrando quanto questa mossa sarà fondamentale per la ripresa degli Stati Uniti. Il Wttc crede che i governi dovrebbero eliminare completamente le liste rosse e basare invece il rischio sugli individui piuttosto che su interi paesi».
Soddisfatto anche il ministro del Turismo italiano, Massimo Garavaglia, che esprime apprezzamento per la scelta dell’amministrazione americana di riaprire i voli verso gli Stati Uniti ai cittadini europei che hanno completato il ciclo vaccinale: «Era una scelta che aspettavamo da tempo – ha commentato il ministro – In questo modo, sarà anche favorito l’arrivo di turisti americani in Europa. E, visto che l’Italia è la meta preferita, è prevedibile un aumento dei flussi di viaggiatori verso le nostre città d’arte».
Sean Doyle, ceo di British Airways, ha commentato così la notizia: «La riapertura delle frontiere rappresenta uno snodo cruciale per l’intera industria dei viaggi e, finalmente, ci dà quella certezza di cui avevamo così disperatamente bisogno».
C’era grande attesa da parte del mercato per una data certa di riapertura. Pressing condotto in primis dalle compagnie aeree, in testa Delta e naturalmente Iata, secondo cui la mancanza di dettagli avrebbe “ostacolato la pianificazione operativa delle compagnie aeree e la fiducia dei passeggeri”.
Tra i commenti più entusiastici quello del ceo della US Travel Association, Roger Dow, secondo cui«la riapertura accelererà la ripresa dei posti di lavoro nel settore dei viaggi, che erano stati persi a causa della pandemia: «La data è di fondamentale importanza per la pianificazione per le compagnie aeree, per tutte le aziende del travel e per milioni di turisti in tutto il mondo che ora inizieranno a pianificare nuovamente un viaggio negli Stati Uniti».