by Andrea Lovelock | 19 Giugno 2020 10:10
Cambia il paradigma della consulenza turistica per la prima stagione post Covid e la svolta è stata impressa dalla White Consulting, società di consulenza strategico operativa nel segmento travel e retail, fondata 15 anni fa da Enzo Carella e Pierluigi Taliento.
«Una trasformazione inevitabile per essere pronti alle nuove esigenze dei nostri partner – esordisce Carella – E infatti nel periodo del lockdown, il nostro team si è ampliato e ora si avvale di 45 professionisti di vari ambiti, dal design all’asset management, al sales. Siamo ripartiti pensando anche a nuovi modelli di business per imprese che si son dovute reinventare e abbiamo lavorato per trovare soluzioni immediate post Covid, con i nostri specialisti al fianco di alberghi e t.o., per seguire le linee guida soprattutto sanitarie, nell’approccio alla ripartenza. Abbiamo trovato soluzioni tecniche per il safe and clean e allo stesso tempo soluzioni (anche tecnologiche) sostenibili in termini economici, per i nostri partner. E ovviamente ci siamo orientati sulle nuove esigenze del cliente-ospite e viaggiatore, in termini di maggior servizi e crescenti soddisfazioni, per esaltare le esperienze di viaggio. Abbiamo curato tutte le fasi, ridisegnando i momenti della prenotazione, dell’ospitalità».
Oggi White è presente, oltre che in Italia, anche in Grecia, Kenya (East Africa) e Sudamerica (Argentina e Uruguay) e l’iniziativa più eclatante portata a termine dalla società nel periodo d’emergenza è il Globally Innovation Programme. «Si tratta di un vero e proprio protocollo operativo collaudato negli ultimi due mesi, che ha coinvolto decine di professionalità tra architetti, psicologi, gestori alberghieri, designer e operatori dell’entertainment, per cercare di delineare gli sviluppi e le soluzioni tecniche per l’accesso ai vari servizi turistici – spiega Carella – Ci siamo dati due concept di base: il safe and clean, dal quale oggi non si può prescindere, con luoghi che devono dare sicurezza all’ospite; il concetto di innovation technology, provando a implementare quelle soluzioni tecnologiche in grado di soddisfare la clientela, rendendole sostenibili per operatori e albergatori».
Su queste due tracce «abbiamo poi attivato sei grandi capitoli: innanzitutto la sicurezza sanitaria (sanificazione e educazione all’igiene) per far raggiungere all’albergatore alti livelli di tutela; il secondo capitolo, food experience, con soluzioni già pronte e sempre sostenibili per l’imprenditore; e ancora, efficientamento dei costi, con modalità concrete per ridurre costi generali; education sul personale, che deve coniugare la flessibilità e la preparazione professionale (in considerazione dell’incertezza sulle date di apertura e chiusura delle strutture per la stagione estiva). E infine il tema dell’ospitalità del futuro, ovvero come immaginare i nuovi spazi alberghieri, dall’intrattenimento ad altre aree comuni con l’allestimento delle spiagge e quello delle sale di ristorazione. Dopo 100 ore di dirette streaming e riunioni operative con 30-40 professionisti abbiamo reso praticabili le migliori soluzioni per alberghi e resort».
La nuova faccia di White Consulting è quella di un «vero e proprio hub di 45 professionisti del travel e dell’hospitality, con tre unità business: la W-Perfomance (rivolta al management e all’efficientamento organizzativo), la W-Connect, con le strategie marketing più appropriate, e la W-Destination, che si occupa del design del prodotto e quindi anche attività di scouting, lavorando su mete, prodotti e servizi. In pochissime parole la White non vuole offrire solo ricette a chi intende partecipare attivamente alla ripartenza della struttura, che sia albergo o operatore».
Un esempio pratico di interventi White è stato quello della sanificazione completa delle camere – approvata dall’Istituto Superiore di Sanità – con una procedura e prodotti che all’albergatore costano solo 0,50 euro a camera o ancora i packaging su misura e la ristorazione h24 con delivery in camera. Era indispensabile trovare soluzioni con economie di scala considerando che gran parte degli alberghi, per la stagione estiva 2020, hanno tarato la capienza delle loro strutture al 65-70%.
Interessante poi la riflessione sul pricing: «Sono convinto che sia gli albergatori che gli operatori non faranno leva su riduzioni di prezzo e questo perché il consumer che ha pianificato un budget per le vacanze oggi più che mai non rinuncerà alla qualità e alla sicurezza igienica – dice – I nostri partner in questi giorni stanno ricevendo tantissime richieste e con una permanenza di soggiorni addirittura più lunga rispetto al recente passato, dai 10 ai 14 giorni. Certo, siamo tutti consapevoli che il 2020 avrà una stagione corta, ma proprio per questo abbiamo suggerito ai nostri partner di confezionare soggiorni esperenziali, perché l’ospite non si sposterà per andare e rimanere solo in un luogo a vorrà fare tante cose e svolgere tante attività. Da qui il compito di albergatori e operatori di programmare un bouquet di experience dal running al surfing, dalle passeggiate alle attività sub».
Infine un cenno al soft brand della White Consulting, il Life Resorts, progetto di servizi esclusivi per location esclusive e boutique hotel: alle 22 strutture già coinvolte, Carella ha anticipato che sono previste quattro new entry, ancora top secret, di cui due certamente in Italia, tutte sempre commercializzate attraverso strumenti e canali distributivi, con la piattaforma tecnologica che garantisce la multicanalità e il collegamento in tempo reale con i partner stranieri e le agenzie di viaggi che presidiano il territorio.
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