Wizz Air apre a marzo la base a Venezia: è la settima in Italia
Un’altra base italiana per Wizz Air: la low cost aprirà a marzo 2022 a Venezia con due aerei, che opereranno sia rotte domestiche che internazionali. Un altro passo avanti nella conquista del mercato italiano, dove in meno di due anni (di pandemia) il vettore è arrivato a numeri decisamente interessanti, con 24 aeroporti serviti, 7 basi, 550 dipendenti tra personale di volo e office staff e un network di 283 rotte per 36 Paesi.
«Il mercato italiano ha mantenuto se non superato le aspettative – ha detto Krislen Keri, responsabile commerciale per l’Italia – Dall’apertura della base di Malpensa diciotto mesi fa, apriremo a marzo la nostra settima base a Venezia, dove posizioneremo due aerei che opereranno rotte domestiche oggi effettuate da Treviso, come Cagliari per la prossima estate, Napoli e Lamezia, a cui si aggiungeranno voli internazionali su Casablanca, Londra Luton, e Tel Aviv. Il mercato italiano è maturato nelle regioni centrali europee a partire soprattutto da Malpensa e Fiumicino, ma siamo convinti che anche gli scali periferici abbiano grandi potenzialità, ed è su quelli che punteremo».
Tra gli altri aeroporti dove la compagnia attualmente vola, oltre a Roma e Milano, Bologna è il principale senza base, seguito da Genova, Treviso Verona, Pescara, Brindisi e Lamezia, oltre ai tre scali sardi estivi: Cagliari, Alghero ed Olbia.
«Continueremo a crescere in Italia con nuove rotte – ha continuato Krislen Keri – Dobbiamo identificare destinazioni sostenibili che non siano troppo stagionali ma possano andare bene tutto l’anno. Puntiamo sia sulle rotte che mandino gli italiani in vacanza, come le isole greche o quelle spagnole, sia sui voli verso Marocco, Israele e la regione sub-Sahariana. Molti naturalizzati italiani hanno infatti qui le famiglie di origine e i collegamenti tra le due regioni hanno quindi un altro potenziale. Qui si può ancora creare della nuova domanda, offrendo tariffe basse e permettendo di viaggiare a chi con le compagnie di linea non riesce a farlo».
La crescita delle rotte è supportata da un contemporaneo aumento della flotta, composta di aerei giovani ed esclusivamente in leasing, che permettano costi bassi per chilometro, l’ottimizzazione dei posti e il contenimento delle emissioni per la salvaguardia dell’ambiente.
«Siamo molto sostenibili e pensiamo di ridurre del 25% le emissioni nei prossimi 10 anni – ha spiegato Andras Rado, senior corporate communications manager – E ci stiamo espandendo, arriveremo a 500 aerei nel 2030 grazie all’ordine appena effettuato a Dubai e già l’anno prossimo Airbus ci consegnerà 37 nuovi aeromobili. Riceveremo l’A321 XLR che ha un serbatoio molto più grande e permette 8 ore di volo continuativo. Ma escludiamo il lungo raggio, continueremo ad operare nel medio guardando all’Asia e al Nord Africa oltre che all’Europea intera, anche se l’Occidente è già molto saturato».
Il vettore sta investendo molto anche in digitalizzazione e ha ribadito che i canali diretti di vendita resteranno gli unici. «Non intendiamo aprire alle agenzie di viaggi online, mentre per quelle tradizionali c’è la possibilità di creare un proprio codice con qui prenotare ed emettere i biglietti – ha detto Andras Rado – Preferiamo il contatto diretto con il cliente, sia per avere un canale immediato di comunicazione in caso di cambi o cancellazioni, sia per instaurare un rapporto diretto che coltiviamo anche con il nostro frequent flyer program».
Attualmente la compagnia sta lavorando all’80% dei livelli pre Covid e quello che è cambiato molto sono le abitudini di prenotazioni dei biglietti, che ora avvengono sotto data, circa due settimane prima del volo, mentre prima avvenivano con almeno un mese di anticipo. La speranza, ovviamente per tutti, è di tornare alla normalità al più presto anche per non dover più cancellare o sospendere frequenze e rotte, per far fronte alle restrizioni.