Wizz Air, il ceo Váradi: «Pronti ad aprire nuove basi in Italia»
«L’Italia è un Paese strategico, apriremo altre basi». Parola di József Váradi, numero uno di Wizz Air che sottolinea come per attrarre più passeggeri il vettore è disposto anche ad abbassare i prezzi fino alla soglia di 1 euro a sedile. Detto della decisione di aprire la base a Malpensa, e della prossima inaugurazione di quella di Catania, Váradi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera non ha nascosto gli ulteriori piani di espansione sul mercato della penisola.
«Stiamo parlando con 5-6 aeroporti per aprire nuove basi, ci sono alcuni sotto-mercati nel Nord e nel Sud che sembrano interessanti», ha proseguito il manager, accennando al fatto che nel mirino delle new-entry ci sia anche Venezia.
Dopo un’estate “volata” all’80% della capacità rispetto ad un anno fa («siamo andati meglio della media europea che si è attestata al 49%») e di una perdita di circa un milione al giorno («Molto meno di altri», aggiunge), per i prossimi mesi le aspettative di Wizz Air parlano di arrivare al 60% dei posti offerti.
Il problema, semmai, saranno le restrizioni alla mobilità previste in tutti i Paesi, che devono essere riviste. «Bisogna pensare a un modo più intelligente per affrontare la situazione perché così il costo economico è troppo elevato e non è sostenibile. Non solo. Ancora oggi ogni Paese va per conto suo sul tema, si finisce con l’introdurre decisioni non coordinate. Voliamo in 46 Paesi e non ne vediamo due di questi imporre le stesse misure».
Le soluzioni, secondo il manager, non possono che essere l’eliminazione di quarantene e chiusura delle frontiere, con la possibilità di introdurre una qualche forma di screening, «ma che sia lo stesso in tutti gli Stati». I test, poi, possono essere fatti prima o dopo, basta solo che «i Paesi si mettano d’accordo sulle modalità, sull’interpretazione dei risultati e sulle tempistiche: solo così si incoraggiano le persone a muoversi», ha concluso il ceo di Wizz Air.