Ennesimo colpo di scena in Islanda con la compagnia Wow Air che annunciato la cancellazione di tutti voli attraverso il proprio sito internet. A questo punto, ormai, sarà quasi automatica la definitiva chiusura del vettore.
Solo poche ore fa, la difficile situazione finanziaria in cui versava la ultra low cost islandese sembrava aver trovato un risvolto positivo. Dopo il ritiro dalle trattative di Indigo Partners e il rifiuto della concorrente Icelandair di acquistare Wow, si era giunti alla soluzione di far entrare nella società i creditori che avrebbero convertito i crediti da riscuotere nel 49% delle azioni. La mossa era legata, però, alla rapida ricerca di nuovi investitori per un minimo di 36 milioni di euro. Ricerca che, a quanto pare, è andata a vuoto.
Fondata nel novembre 2011, Wow Air l’anno scorso ha trasportato 2,8 milioni di passeggeri e volava tre volte a settimana anche da Milano Malpensa verso Reykjavik.
Sul sito internet della compagnia, quindi, è apparso il messaggio: “Wow Air ha cessato le operazioni. Tutti i voli sono stati cancellati”. Di seguito il vettore ha indicato ai passeggeri che hanno acquistato un biglietto le azioni che possono intraprendere: provare a cercare altre i voli con altre compagnie aeree ce in alcuni casi possano offrire le “rescue fares”.
Inoltre, i passeggeri che hanno comprato il biglietto tramite carta di credito possono contattare la propria banca per verificare la possibilità di avere il rimborso della transazione effettuata.
“I passeggeri che hanno comprato il loro biglietto attraverso una agenzia di viaggi europea come parte di un pacchetto di viaggio sono protetti dalla direttiva Ue sui pacchetti turistici e devono contattare il proprio agente per richiedere un volo alternativo”, sottolinea il messaggio di Wow Air apparso sul web.
Nel frattempo, la compagna di bandiera Icelandair starebbe già lavorando a un piano per assistere i passeggeri di Wow rimasti a terra. Il ceo della ultra low cost, Skuli Mogensen, ha inviato una lettera ai circa 1000 dipendenti, scusandosi: «Abbiamo finito il tempo e sfortunatamente non siamo più in grado di assicurare il finanziamento della società. Non mi perdonerò mai di non aver agito prima», ha detto il manager.