Wtm, l’antipasto londinese del G7 Turismo
LONDRA – Dall’affaire Ita-Lufthansa al caso Visibilia, alla più intima paura di volare, che non le impedisce di essere oggi a Londra e domani chissà. Non si nasconde Daniela Santanchè. È nella sua natura non tirarsi indietro, tantomeno negarsi ai microfoni. E anche quest’anno, nella veste di padrona di casa di Piazza Italia – lo stand di Enit Spa e del ministero del Turismo al World Travel Market – replica netta a chi tenta di pungolarla. “Le vicende giudiziarie la distraggono, ministro?”. «Io distratta? Venite con me una settimana e vedete la mole di lavoro che porto avanti al Mitur». “E alle dimissioni ci ha pensato?”. «Mai, nemmeno per un secondo. Sono tranquilla e vado avanti». “L’ingresso dei tedeschi in Ita Airways rischia davvero di saltare?”. «Mi auguro che l’accordo vada avanti con le premesse iniziali». Punto e a capo, senza esitazioni.
Un’attitudine che muove la ministra in una sorta di processione tra i banchi degli espositori italiani al Wtm, visitati uno a uno, senza invadenza: «Perché il governo non deve disturbare, ma essere accanto a chi lavora, aiutando ciascuno a creare ricchezza». Ed è proprio con questo spirito che il prossimo G7 del Turismo, in programma a Firenze dal 13 al 15 novembre con focus sull’Ai, sarà preceduto dal Forum internazionale di settore, sempre nel capoluogo toscano, l’8 e il 9 novembre. Un appuntamento, questo, che Santanchè ha voluto – parole sue – per «ascoltare» operatori, associazioni, stakeholder: «Perché, insomma, mica potevo sedermi alla ministeriale senza aver ascoltato prima» chi opera nel turismo, è mio dovere «farmi carico dei punti dirimenti».
Nel frattempo, a Londra, la Venere-influencer continua a strizzare l’occhio al mondo in uno stand che – sottolinea con orgoglio il ceo di Enit, Ivana Jelinic – «è il più grande di tutta la fiera, ma anche il più frequentato. Guardiamoci intorno: nessuno ha la fila come i nostri operatori».
E in barba agli ostacoli che sembrano esserci sul suo cammino, Santanchè guarda dritto avanti e giura che, il prossimo anno, Piazza Italia sarà ancora più imponente: «Abitiamo la nazione dagli ottomila campanili, eppure siamo riusciti a promuoverci compatti, a fare squadra sotto un unico brand. Solo Sardegna e Veneto hanno uno stand indipendente, ma nel 2025 – ne sono certa – almeno quest’ultimo sarà con noi. Perché presentarci uniti ci consente di emergere, nel contesto mondiale, di più e meglio». Punto, e a capo. Ancora una volta.