Wttc: «263.000 posti di lavoro vacanti in Italia nel turismo»
A fine 2021, 263.000 posti di lavoro vacanti in Italia nel settore Travel&Tourism. È quanto emerge dal nuovo report del World Travel & Tourism Council (Wttc), che ha rivelato un enorme deficit di manodopera nel settore turistico italiano.
Non soltanto in Italia, però. La ricerca, in collaborazione con Oxford Economics, ha evidenziato una forte carenza di manodopera anche in altre importanti destinazioni come Stati Uniti, Francia, Spagna, Regno Unito e Portogallo.
Tra i Paesi europei analizzati, però, l’Italia è il più colpito, con un posto di lavoro vacante ogni sette.
Solo nel 2020, il settore dei viaggi e del turismo italiano ha registrato una riduzione del 12,4% dell’occupazione, pari a 215.000 posti di lavoro persi. Durante la seconda metà del 2021, poiché la voglia di viaggiare è aumentata, di pari passo con l’allentamento delle restrizioni, il settore del Travel & Tourism ha raggiunto un punto in cui la domanda di lavoro ha superato l’offerta.
Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc, ha dichiarato: «Se non ci saranno abbastanza persone per ricoprire questi posti di lavoro quando i viaggiatori torneranno, la ripresa economica dell’Italia potrebbe essere messa a repentaglio, e potrebbe essere minacciata la sopravvivenza stessa delle imprese di viaggi e in Italia. Le aziende dipendenti dal turismo hanno resistito al rialzo; questo è un altro colpo a cui molti potrebbero non sopravvivere».
L’ente avverte anche che il ripristino delle restrizioni di viaggio creerà solamente ulteriori danni, in quanto non fermerà la diffusione del virus, e danneggerà i mezzi di sussistenza di una grossa fetta di popolazione.
Nel report vengono infine delineate anche possibili soluzioni per i governi e le parti interessate nel settore. Tra queste, il facilitare la mobilità del lavoro e lo smartworking, creare delle “reti” di sicurezza sociale, migliorare e riqualificare la forza lavoro, trattenere i talenti, creare e promuovere l’istruzione e l’apprendistato.
A livello globale, nel 2020 a causa della pandemia sono stati persi 62 milioni di posti di lavoro, con un calo del 18,5%, lasciando solo 272 milioni di dipendenti in tutto il settore.
Secondo le stime, a fine del 2021 l’occupazione nel settore è aumentata dello 0,7% – il che equivale ad altri due milioni di posti di lavoro – a cui farà seguito un aumento anno su anno del 18% nel 2022, raggiungendo 324 milioni di posti di lavoro.
La carenza di personale rappresenta quindi una sfida chiave per il settore del turismo globale, e per poter sfruttare al meglio domanda di viaggio che verrà.