Più che un invito, quello lanciato dal World Travel & Tourism Council (Wttc) all’Ue è un vero e proprio appello affinché sostenga un settore che da qui al 2033 potrebbe raggiungere un contributo di quasi 2 trilioni di euro all’economia del vecchio continente: in termini matematici equivale a dire che fra dieci anni 1 euro su 10 deriverebbe da questo comparto. Un esplicito richiamo che il Wttc avvalora con dati previsionali di sicuro effetto elaborati nella sua Economic Impact Research: se oggi il settore del turismo e dei viaggi impiega 22 milioni di persone e contribuisce con 1,4 trilioni di euro all’economia europea, nel 2033 questo settore potrà creare 4 milioni di nuovi posti di lavoro in più, per toccare la soglia dei 26,5 milioni, ovvero un lavoro su otto, in tutta l’Ue, ad appannaggio della filiera turistica.
Per fare questo, sempre secondo il Wttc, l’Unione europea deve stilare una road map con almeno tre indirizzi precisi: una legislazione di settore a favore della sostenibilità e della transizione verde, un’accelerazione nelle opportunità di viaggiare e quindi semplificazione delle procedure per i visti che possa favorire i cosiddetti “viaggi fluidi” e rimuovere – dove possibile – le barriere esistenti per viaggi senza visti e, infine, un piano per la digitalizzazione del settore, con l’adozione di tecnologìe per aumentare l’efficienza operativa e la conseguente riduzione dei costi.
Per Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc, «il settore dei viaggi e del turismo è un motore chiave del progresso economico nell’Ue e le misure contenute nel nostro invito all’azione garantiranno una continua crescita in modo sostenibile, oltre ad attrarre nuovi talenti e a prosperare. Esortiamo l’Ue ad adottare queste raccomandazioni a beneficio delle imprese e dei viaggiatori a livello globale. Se il settore si modernizza e sblocca la trasformazione digitale dei viaggi, insieme all’Unione Europea possiamo raggiungere una crescita davvero senza precedenti».
In buona sostanza l’esplicito invito all’azione del Wttc vuole sottolineare l’opportunità per il settore dei viaggi e del turismo dell’Ue di rimanere competitivo, consegnando ancora una volta all’Europa quel ruolo di macro-regione guida del turismo mondiale.