by Giampiero Moncada | 8 Ottobre 2024 9:48
PERTH – Il Western Australia, il più esteso dei sei stati che costituiscono l’intero territorio dell’Australia, intende investire nello sviluppo turistico, a cominciare dai collegamenti aerei. Lo ha annunciato la vice primo ministro, Rita Saffioti, titolare anche del Turismo, nella conferenza stampa d’apertura del 24esimo Global Summit, l’appuntamento annuale che il Wttc (World Travel and Tourism Council) ha organizzato quest’anno a Perth.
Jiulia Simpson, presidente e ceo dell’organizzazione mondiale che riunisce i più importanti operatori del settore, ha presentato gli aggiornamenti relativi alle ultime rilevazioni dell’impatto ecologico che le attività turistiche hanno nel mondo. Nel 2023, le emissioni totali di gas serra hanno rappresentato il 6,7% del totale, in discesa rispetto all’anno pre-pandemico, quando la percentuale era 7,8%.
«Abbiamo fatto molto ma possiamo fare molto di più – ha detto Simpson ai circa 100 giornalisti presenti alla conferenza stampa della vigilia – sostenendo i governi che decidono di inserire le energie rinnovabili nelle nostre reti e di sviluppare l’uso di carburanti sostenibili per i trasporti».
La chiave di volta per una vera transizione green, secondo Simpson, è la composizione dei prodotti energetici utilizzati dall’industria del settore. «Mentre il petrolio continua a rappresentare la fonte energetica principale, al 60%, siamo riusciti a ridurre il ricorso al carbone dal 15% al 13%. La disponibilità delle fonti alternative (nucleare e rinnovabili) sono cresciute dal 5,1% del 2019 al 5,9% del 2023, con una ricaduta positiva sulla dipendenza da carburanti fossili».
Simpson ha messo l’accento anche sul peso che il settore ha sull’economia di un Paese attraverso il contributo agli introiti fiscali. «Le tasse provenienti dal settore del turismo in tutto il mondo, nel corso del 2023 ammontavano a 3,32 trilioni di dollari, il 9,6% del totale di tasse introitate nel mondo. I governi dovrebbero utilizzare questi fondi aggiuntivi per investire nella decarbonizzazione e nell’incremento di energie rinnovabili con sostegni alle attività che contribuiscono alla transizione verde».
La scelta di Perth per organizzare il Global Summit di quest’anno è coerente con quelle effettuate nel post pandemia: Ruanda, Arabia Saudita, Filippine erano tutte destinazioni che il mondo del turismo doveva scoprire o riscoprire. Anche per l’Australia questo è un settore economico relativamente nuovo. Paese ricco di risorse naturali, solo di recente ha inserito gli afflussi turistici nei programmi pluriennali di sviluppo. E per questo dovrà affrontare il nodo dei trasporti, considerato che per arrivare da Europa e America bisogna affrontare voli anche di 20 ore e oltre.
«Sappiamo che il turismo oggi significa “esperienza di viaggio” – ha sottolineato Saffiotti – e nel Western Australia il territorio offre incredibili possibilità grazie ai suoi paesaggi unici e una natura che mantiene il suo equilibrio e che viene rispettata in tutti i suoi aspetti”.
Tra gli obiettivi principali dello sviluppo turistico in questo Paese, secondo Saffioti, c’è il sostegno delle comunità indigene che sono essenziali per il recupero di un’identità australiana.
Se la natura e le popolazioni presenti nel periodo pre-coloniale costituiscono gli elementi identitari della politica di sviluppo turistico, lo strumento principale che il governo ha individuato per promuovere la destinazione Australia è l’organizzazione di eventi. Soprattutto quelli sportivi, dal calcio alle arti marziali.
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