by Giampiero Moncada | 2 Novembre 2023 13:21
RWANDA – Si è aperta a Kigali, capitale del Rwanda, la 23ª edizione del Global Summit, la convention mondiale che il Wttc, World travel and tourism council, organizza ogni anno in una località diversa del mondo. Un evento che lo scorso anno, a Riyadh, è riuscito a richiamare oltre 2mila persone[1] tra imprenditori del turismo, professionisti del settore e politici in rappresentanza dei Governi di molti Paesi.
Per il Rwanda, gli organizzatori si mantengono cauti ma sono confermate, per adesso, 1.300 presenze, tra le quali 150 giornalisti e 45 esponenti governativi. Presenti, tra gli altri, i presidenti delle repubbliche di Tanzania e Burundi, che hanno confermato come questa edizione del Global Summit si svolge in Ruanda ma è un riconoscimento per tutta l’Africa.
«Quella del Rwanda è stata una sfida – ha detto a L’Agenzia di Viaggi Magazine Arnold Donald, chairman del Wttc – Ma la stiamo vincendo». Questa edizione, infatti, è la prima che si svolge nel continente africano. Ed è stato scelto un Paese che viene considerato fra le aree con maggiori prospettive e con la maggiore stabilità, ma che sta costruendo da zero una comunità all’avanguardia nella difesa dell’ambiente e dei diritti umani, proprio come reazione alla tragedia di 30 anni fa, un genocidio con quasi un milione di morti.
«In Rwanda conosciamo bene il significato di turismo come strumento per spingere a una convivenza pacifica tra i popoli», ha detto Francis Gatare, ceo del Rwanda development board, con riferimento alle guerre in corso in queste ore sia in Ucraina, che tra Hamas e Israele[2].
La conferma che questo processo stia procedendo a ritmo sostenuto l’ha data poco dopo la stessa Julia Simpson, raccontando del suo arrivo a Kigali: «Con il giovane che mi ha accompagnato dall’aeroporto all’hotel abbiamo parlato dell’evento e dello sviluppo turistico del suo Paese. E lui mi ha detto di aver creato una startup proprio in questo settore. E mi sono detta: sono arrivata da 5 minuti e ho già incontrato un giovane imprenditore che crede nel turismo in Rwanda».
Simpson ha ricordato l’importanza di questo evento anche per gli obiettivi di gender equality e come il Rwanda sia all’avanguardia anche in questo: il Parlamento ruandese è quello con la maggiore quota di donne elette al mondo.
Quello dei diritti civili è un obiettivo che fa parte del concetto più ampio di sostenibilità, ha aggiunto, che vuol dire non solo tutela dell’ambiente, con la salvaguardia delle risorse naturali, ma anche sostenibilità sociale, garantendo le risorse economiche per una qualità della vita in linea con le legittime aspettative.
Il Global Summit prosegue fino al 3 novembre con tre sessioni parallele di incontri sugli argomenti più specifici, come le tecnologie per le procedure aeroportuali o il ruolo degli eventi sportivi nella promozione turistica.
In conclusione, com’è tradizione, sarà annunciata la località che ospiterà la prossima edizione.
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