by Redazione | 27 Settembre 2022 12:32
Almeno 126 milioni di nuovi posti di lavoro nel turismo, da qui ai prossimi 10 anni: è la stima previsionale che la presidente e ceo del World Travel & Tourism Council, Julia Simpson, ha reso nota al G20 Turismo di Bali (Indonesia) dove si sono riuniti i ministri del turismo dei venti paesi più sviluppati nel settore dei viaggi. Simpson ha affermato che mentre i viaggi e il turismo si stanno riprendendo dopo oltre due anni di dolore, va a rilento la condivisione di strategie di sviluppo ed ora più che mai è necessaria una maggiore collaborazione tra il settore pubblico e privato se si vuole ottenere una piena ripresa e garantire un futuro.
«Il turismo da qui al 2035 è uno dei motori della ripresa economica mondiale ed pè destinato a crescere al doppio della velocità dell’economia globale. Da qui la necessità di agire subito tutti insieme, esattamente come detta la linea politica dell’Indonesia, che ha ospitato il G20, che si sta concentrando su una strategia più inclusiva e sostenibile per un pieno e duraturo recupero del turismo».
Non a caso gli stessi ministri del turismo che hanno preso la parola al G20 hanno seguito una linea comune, concordano sul fatto che la ripresa del turismo è incentrata sulle persone, a beneficio delle comunità e delle Pmi. Al dibattito hanno preso fattivamente parte i ministri del turismo di Arabia Saudita, Corea, Stati Uniti, Canada, Spagna e Indonesia, insieme al Segretario generale dell’Unwto, Zurab Pololikashvili.
E sempre secondo la ricerca Wttc due terzi di questi posti di lavoro verranno creati nei paesi del G20, producendo 82 milioni di posti di lavoro nel settore dei viaggi e del turismo entro il 2032. Ma rimangono anche delle sfide molto impegnative: infatti Julia Simpson ha ricordato che la ripresa può essere fortemente ostacolata da venti economici contrari molto forti proprio in questo periodo come l’assurdo aumento dei prezzi dell’energia, il costo della vita, la carenza di manodopera, le restrizioni dello spazio aereo e, naturalmente non certo per ultimo, il cambiamento climatico.
«Per liberare il suo pieno potenziale e realizzare la tanto attesa ripresa – ha poi concluso Simpson – il settore pubblico e privato devono unire le forze e collaborare più che mai. Un incontro storico come questo di Bali deve offrire la migliore piattaforma condivisa per stabilire un’efficace collaborazione pubblico-privato che ci aiuterà a ricostruire un settore dei viaggi più forte e resiliente. I ministri delle Finanze dei paesi-membri del G20, ma non solo loro, dovrebbero prendere atto che questo è il settore che darà il turbo alle economie dopo il peggior shock economico dell’era moderna».
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