Zero liquidità, quest’anno, per le compagnie aeree: è l’allarme lanciato da Iata che ha rivisto le sue previsioni sul cosiddetto cash burn, ovvero il livello di contante bruciato dalle aerolinee che a causa del perdurare della pandemia è stato ritoccato e non di poco.
Secondo gli analisti Iata, infatti, rispetto alle previsioni di fine novembre che tracciavano un ritorno alla liquidità positiva entro il quarto trimestre di quest’anno, la revisione dei calcoli ha portato le stime di cash burn da 75 miliardi di dollari (circa 62 miliardi di euro) a quasi 95 miliardi di dollari, ovvero 78 miliardi di euro.
Le cause di questa revisione che getta ancora più ombre sull’anno operativo delle compagnie aeree sono da ricercarsi nel debole traffico aereo di inizio anno, per l’inasprirsi delle restrizioni di viaggio adottate da molti governi a causa delle varianti, e da un deludente andamento delle prenotazioni estive (luglio-agosto) inferiori del 78% rispetto ai livelli del febbraio 2019.
GLI SCENARI PREVISTI. A questo punto Iata ha delineato due possibili scenari: con la graduale eliminazione delle restrizioni di viaggio e una contestuale vaccinazione adeguata nelle popolazioni delle economie più sviluppate la domanda aerea potrebbe far registrare un primo rilancio. In questo caso, ci sarebbero benefici anche se sempre su un livello comunque negativo del cash burn che nel quarto trimestre potrebbe ridursi a meno 7 miliardi di dollari rispetto ai 33 miliardi previsti. In altre parole le compagnie aeree potrebbero bruciare meno contante e limitare i danni.
Nello scenario pessimistico, invece, l’associazione ipotizza il perdurare delle restrizioni di viaggio anche dopo aprile con una costante contrazione della domanda aerea che inciderebbe anche sul periodo, solitamente di picco, della stagione estiva.
Molto critico e sarcastico il commento di Alexandre de Juniac, ceo e direttore generale di Iata: «Con i governi che stanno rafforzando le restrizioni di viaggio, il 2021 si preannuncia un anno molto più difficile di quanto previsto in precedenza. Se queste stime verranno confermate, saranno necessari ulteriori aiuti economici di emergenza da parte dei governi. Un’industria aerea funzionante può alla fine stimolare la ripresa economica da Covid-19. Ma ciò non accadrà se ci saranno enormi fallimenti tra le aerolinee prima che la crisi finisca. Se i governi non sono in grado di aprire i loro confini, avremo bisogno che aprano i loro portafogli con aiuti finanziari per mantenere in vita le compagnie aeree».
In altre parole con le compagnie aeree che bruciano contanti per tutto il 2021, per Iata è fondamentale predisporre in modo adeguato la ripartenza. L’attuale incertezza rende critici tre passaggi essenziali per il trasporto aereo: in primis la pianificazione, poiché se si vuole assicurare un riavvio dei collegamenti nel mondo efficace e tempestivo, ci vogliono mesi di preparazione per assicurare il pieno rilancio. In tal senso bene ha fatto il Regno Unito, secondo Iata, che ha già dettato il suo calendario di riaperture, una best practice che dovrebbero adottare tanti altri governi.
STANDARD GLOBALI E DIGITALIZZAZIONE. Secondo passaggio critico riguarda le cosiddette “credenziali sanitarie“. «È evidente – osserva de Juniac – che i vaccini e i test svolgeranno un ruolo decisivo mentre la pandemia verrà posta finalmente sotto controllo e le economie aumenteranno, compreso il settore dei viaggi. In tale ottica il Travel Pass Iata consentirà ai viaggiatori di controllare in modo sicuro i propri dati sanitari e di condividerli con le autorità competenti. Un elenco crescente di compagnie aeree, tra cui Air New Zealand, Copa Airlines, Etihad Airways, Emirates, Qatar Airways, Malaysia Airlines, RwandAir e Singapore Airlines, ha effettuato o si è impegnato a fare prove con il Travel Pass. Ma occorre la piena condivisione di queste procedure: la gestione digitale efficiente delle credenziali sanitarie diventa fondamentale per riavviare l’intero trasporto aereo nel mondo»
Nello sviluppo del Travel Pass, per Iata «deve esserci piena condivisione da parte dei governi, altrimenti rischiamo sistemi fallimentari», rimarca de Juniac.
Infine, il terzo passaggio-chiave indicato sono gli standard globali, come spiega lo stesso de Juniac: «Con l’espansione dei programmi di vaccinazione e dei test di controllo dei contagi, diventa fondamentale adottare standard globali per la registrazione sia dei test che dei vaccini; e un piano planetario per registrare coloro che sono già stati vaccinati, coloro che sono sottoposti ai test. La velocità di adozione di questi parametri è fattore decisivo se si vuole anche contrastare i possibili risultati fraudolenti di test e rendere davvero efficaci i programmi di vaccinazione. Ma se i governi continueranno a utilizzare processi cartacei e diversificati standard digitali per le registrazioni, non si porranno le condizioni necessarie a supportare la ripartenza di settori come il trasporto aereo, dove queste procedure sono alla base della sicurezza e tutela dei passeggeri, come ammesso da organismi quali Oms, Icao e Ocse».