by Redazione | 10 Gennaio 2022 13:22
Ivano Zilio, presidente di Primarete Network e consigliere Fto, torna sul tema della burocrazia in tempo di Covid, che complica ulteriormente la vita di «quei pochi clienti che vogliono andare in vacanza».
Zilio parla di «disposizioni paradossali che spesso non tengono conto della vera realtà» riportando diversi casi di «turisti che prima di partire sono obbligati a farsi un tampone molecolare nonostante le 3 dosi di vaccino. Se un cliente è obbligato a fare un tampone 48 ore prima della partenza nel Veneto, la trafila che bisogna seguire è un vero incubo. Le disposizioni sanitarie della Regione Veneto ma anche a livello nazionale, prevedono che il tampone molecolare possa essere eseguito presso le strutture pubbliche solo con accesso tramite impegnativa del medico, ovvero solo per motivi sanitari. Per tutti gli altri casi bisogna rivolgersi alle strutture private, le quali non hanno convenzioni con le Unità Locali Socio Sanitarie».
Questo significa, prosegue il presidente di Primarete, «che la tempistica della consegna dell’esito è a discrezione della struttura e i prezzi sono molto alti. Al momento la stragrande maggioranza delle strutture private riesce a garantire le 48 e non le 24 ore, in contrasto con la richiesta dei vettori aerei che chiedono il molecolare a 48 ore dal momento del prelievo. In più, molti centri privati non eseguono tamponi tutti i giorni e solo a determinati orari».
Zilio denuncia che in questo modo l’agente di viaggi si trova in difficoltà «al momento della vendita: spostare il volo non sempre è possibile e bisogna farlo coincidere con tempi e orari del prelievo del tampone. Tutto questo rappresenta un problema; spero vivamente che venga gestita e risolta al più presto questa situazione».
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